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venerdì, Aprile 19, 2024
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Sfregia la 12enne a Napoli, fermato il nipote dell’ex boss di camorra

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Sfregia la 12enne a Napoli, fermato il nipote dell’ex boss di camorra. I Carabinieri della Compagnia e del nucleo operativo Centro hanno individuato e fermato il 16enne. Il giovanissimo è ritenuto gravemente indiziato del ferimento della 12enne. E’ ora trattenuto in caserma per accertamenti ancora in corso. “Stavo venendomi a costituire, ho solo reagito a una provocazione”, dirà ai militari il ragazzo, come riportato da Il Messaggero. Il 16enne è parente dell’ex boss di camorra Mario Savio, “’o bellillo”.

L’inchiesta è condotta dal pm per la Procura dei Minori Emilia Galante Sorrentino, infatti, nelle prossime ore saranno acquisiti i telefonini cellulari dei due ragazzi e passati al setaccio i canali social.  A coordinare le indagini dei carabinieri della “Napoli Centro” è la Procura dei minori, che contesta il “583 quinquies”. Si tratta di un nuovo reato previsto dal codice rosso che punisce chi provoca una deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso

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BIMBA RICOVERATA AL SANTOBONO

La bimba di 12 anni è arrivata in ospedale con una profonda ferita al volto provocata, molto probabilmente, con un’arma da taglio. La piccola è giunta poco dopo l’1,30 al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini ed è stata immediatamente operata: la prima prognosi è di 30 giorni.

La bimba è poi stata trasferita all’ospedale pediatrico ‘Santobono’ e successivamente dimessa. I carabinieri hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto. Sarà almeno in parte permanente, secondo i medici, la cicatrice della profonda ferita inferta al viso della 12enne accoltellata ieri sera a Napoli.

UN DANNO PERMAMENTE SUL VISO

La ragazzina è stata medicata prima nell’ospedale Vecchio Pellegrini e poi da qui trasferita nell’ospedale pediatrico Santobono, da cui è stata dimessa. Ora si trova a casa. La prima prognosi è di un mese “per un danno permanente al viso”. In futuro la vittima sarà sottoposta a nuove visite e forse ad interventi di chirurgia plastica per tentare di ridurre il danno. La stessa vittima ha riferito ai sanitari e poi ai militari il nome dell’autore dell’aggressione, aggiungendo che il giovanissimo  avrebbe agito per “motivi di gelosia”.

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