Questo matrimonio s’ha da fare – con o senza sposa. La scena sembra uscita da una commedia all’italiana, ma è ciò che è accaduto davvero domenica mattina, 14 settembre, a Varazze – in provincia di Savona, in Liguria. La chiesa di Sant’Ambrogio era pronta, ghermita da una folla di ospiti in attesa dell’inizio delle celebrazioni. L’unica a mancare all’appello era la sposa, che – come di consueto – si fa attendere per il suo ingresso trionfale. Ma il parroco Don Claudio Doglio non aveva alcuna intenzione di attendere. Detto, fatto: tre minuti di orologio e via con la messa, anche senza l’attrice protagonista – stando a quanto riportato da La Stampa. “Avevo già avvisato che, allo scoccare delle campane, avrei iniziato. Non era possibile far attendere un’intera assemblea di fedeli“, ha dichiarato il parroco.
“E’ una questione di rispetto per i fedeli“
“È una questione di rispetto per i fedeli che partecipano alla messa della domenica“, ha proseguito, raccontando come aveva precedentemente cercato di convincere gli sposi a scegliere un altro orario piuttosto che quello delle 11 – tipico della messa domenicale. Tuttavia, davanti a numerose insistenze, ha risposto con un certo rigore svizzero: “Siate puntuali“. Forse anche troppo, visto che aveva suggerito di scrivere sugli inviti un orario anticipato.
Tuttavia, pare che la sposa fosse già lì fuori, sul sagrato, ma non è entrata – probabilmente a causa di problemi legati all’abito, o per altri in attesa di un via libera per varcare la navata mai arrivato. Così – dopo aver atteso giusto “qualche minuto“, come spiegato dal parroco – don Doglio ha iniziato senza di lei. E se almeno ci si poteva aspettare un romantico intermezzo musicale per sciogliere l’amaro in bocca, don Doglio è stato chiaro: niente ‘Ave Maria’. “Non è un canto liturgico“, ha precisato severamente, ricordando le direttive della Chiesa, che sconsigliano di inserirlo durante la messa.
Resta il retrogusto “ironico” della vicenda
Così, nonostante tutto, le cerimonie hanno preso avvio. E la sposa – quando finalmente è entrata in chiesa, attraversando indignata la navata centrale – è stata presa da un’atmosfera piuttosto imbarazzante, alla luce degli enormi equivoci che si erano generati. Resta dunque il retrogusto “ironico” della vicenda: stavolta non era la sposa ad essere in ritardo, ma il parroco in anticipo. “Avevo avvisato che, quando le campane avessero iniziato a suonare, la funzione sarebbe cominciata. Visto quello che è successo, di sicuro non celebrerò più matrimoni in concomitanza con la messa della domenica“, ha concluso il parroco.
Ma questa non è certo la prima volta che don Doglio si mostra severo con gli orari. Altri parrocchiani hanno infatti raccontato che anche in altre occasioni – come battesimi o funerali. La regola, per lui, è semplice e chiara “mai far aspettare la comunità” – che è stata applicata anche al giorno più bello della coppia.

