17.2 C
Napoli
martedì, Maggio 14, 2024
PUBBLICITÀ

Stragi mafiose del ’93, perquisiti casa ed ufficio di Marcello Dell’Utri

PUBBLICITÀ

Ieri ufficio e casa di Marcello Dell’Utri sono stati perquisiti dagli investigatori della Dia di Firenze e Milano. A seguito delle perquisizioni a carico dell’ex manager di Publitalia e senatore condannato per associazione mafiosa sono stati individuati e sequestrati elementi utili all’indagine. Dell’Utri, da poco erede di ben 30 milioni dal testamento di Silvio Berlusconi, è stato notificato anche un avviso di garanzia. Il 18 luglio sarà interrogato a Firenze.

Le accuse a Dell’Utri per le stragi del ’93

Le accuse vertono attorno le stragi del 1993; quest’ultime sono la continuazione della “vendetta” di Cosa nostra dopo l’arresto di Totò Riina. Con il termine ‘stragi del novantatré’ ci si riferisce in genere a tre casi: l’attentato a Maurizio Costanzo in via Fauro, gli attentati a Firenze, Milano e Roma, quello allo stadio Olimpico di Roma non riuscito. Secondo l’accusa le stragi servivano ad indebolire il Governo Ciampi e a “diffondere il panico e la paura tra i cittadini, in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri“.

PUBBLICITÀ

Il senatore è accusato infatti di aver istigato e sollecitato il boss Giuseppe Graviano “ad organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Silvio Berlusconi, al quale ha fattivamente contribuito Dell’Utri“.

‘Asse’ stragi-politica 

I fatti, secondo l’accusa, si sarebbero sviluppati “nel quadro di un accordo, consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa nostra, di stragi, e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, a fronte della promessa da parte di Dell’Utri, che era il tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa nostra l’appoggio elettorale in occasione delle elezioni politiche del marzo 1994“.

In particolare ci si riferisce all’attentato dell’Olimpico. Che doveva uccidere decine di carabinieri in servizio il 23 gennaio 1994. Tre giorni prima dell’annuncio della discesa in campo di Berlusconi.

L’incontro 

Qui si colloca l’incontro tra Gaspare Spatuzza e ‘Madre Natura’, soprannome di Giuseppe Graviano, al bar Doney. Secondo Spatuzza Graviano gli confida che la stagione delle stragi di Cosa Nostra è finita perché la mafia aveva trovato “un accordo” con lo Stato. E, nello specifico, gli indica Berlusconi e Dell’Utri. Nel gennaio 1994, nonostante il presunto accordo, i Graviano vengono arrestati in un ristorante a Milano, da quel momento si trovano al 41 bis.

Dopo le autobombe Spatuzza, su ordine di Graviano, imbuca una serie di lettere destinate alle redazioni dei quotidiani: “Tutto quello che è accaduto è soltanto il prologo, dopo queste ultime bombe, informiamo la Nazione che le prossime a venire andranno collocate soltanto di giorno ed in luoghi pubblici, poiché saranno esclusivamente alla ricerca di vite umane. P.S. Garantiamo che saranno centinaia“.

“Dell’Utri è particolarmente adatto”

Dell’Utri è portatore di un profilo particolarmente adatto per alimentare intese stragiste” scrivono i Pm. “Ha svolto un ruolo di trait d’union tra il Cavaliere e la criminalità mafiosa dal 1974 al 1992, che è risultato far ricorso alle sue conoscenze mafiose per alimentare la nascita di Forza Italia“. I soldi di Berlusconi a Dell’Utri invece portano gli inquirenti a ritenere che “le erogazioni costituiscano la contropartita a beneficio di Dell’Utri per le condanne patite e il suo silenzio nei processi penali che lo hanno visto e lo vedono coinvolto“. Anche la moglie di Dell’Utri, Miranda Ratti, è indagata per trasferimento fraudolento di valori.

I magistrati scrivono: “Gianfranco Micciché, riportando quanto gli aveva confidato Matteo Renzi, riferiva a Marcello Dell’Utri: “Berlusconi mi ha detto dieci volte ‘Io ho bisogno solo di un Presidente della Repubblica che dia la grazia a Marcello’”. Nella conversazione “emerge, altresì, che Berlusconi, secondo Micciché, ha riferito a Matteo Renzi, nel corso di una cena effettuata a Firenze, che: ‘Marcello è in galera per colpa mia’“.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Buone ragioni per comprare un climatizzatore Daikin

Daikin è di certo uno dei brand più affidabili nel settore dei climatizzatori per uso residenziale. Parliamo, infatti, di...

Nella stessa categoria