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domenica, Aprile 20, 2025
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Da Napoli arriva il tampone ultrarapido, esito in 3 minuti: il brevetto di un’azienda partenopea

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Un tampone che «in soli tre minuti è in grado di rivelare se si è positivi o no al virus SARS-Cov-2». Ad annunciare questo brevetto è un’azienda napoletana, la Cosvitec, che in collaborazione con il Dipartimento di Fisica «Ettore Pancini» dell’Università di Napoli Federico II, ha messo a punto un kit per il rilevamento rapido del virus. «Il test rapido – sostiene l’azienda – è infatti altamente sensibile, specifico, ed accurato e ha la stessa affidabilità dell’attuale tampone. Il tampone, chiamato CovFast, naso faringeo che viene eseguito sul soggetto esattamente come il tampone classico, poi viene immerso in una soluzione colloidale che cambia colore solo in caso di positività al virus, entro tre minuti.

Se la carica infettante è molto alta, il test darà un risultato positivo anche in un solo minuto. »Non necessita di strumentazioni, laboratori certificati e personale specializzato. Può essere eseguito infatti con una semplice provetta. Si tratta di una svolta rivoluzionaria, grazie a CoVFast si potranno condurre facilmente screening di massa. Fino ad oggi un grande limite è stato rappresentato proprio dalle costose apparecchiature e dalla necessità di impiegare personale specializzato. Altro fattore rilevante è il costo irrisorio del test, molto inferiore rispetto a quello del tampone classico», sottolinea l’azienda.

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Tampone ai rom del campo di Scampia: «I 3 positivi arrivati dalla Serbia con l’auto»

Sono risultati tutti negativi gli ulteriori 29 tampone effettuati sino a tarda sera di mercoledì al campo rom di Via Circumvallazione Esterna a Secondigliano. In precedenza erano risultate positive al Coronavirus 6 persone. A dare comunicazione dell’esito del test, la task force dell’Asl Napoli 1 Centro impegnata nei controlli anti Covid. In tutto, eseguiti 50 tamponi, 30 dei quali ad altrettanti bambini al di sotto dei 2 anni.

Sono arrivati durante la notte in auto direttamente dalla Serbia i 3 familiari di uno dei casi positivi emersi nel campo rom di Scampia. Lo spiega la Asl Napoli 1 Centro che ha ricostruito, insieme all’Unità di crisi della Regione Campania, la catena dei contatti della 17enne incinta, primo caso di Covid-19 scoperto tra i residenti del campo rom nel quartiere a nord di Napoli. L’indagine epidemiologica ha permesso di definire una stretta convivenza della donna oltre che col marito, con altre 10 persone. Tutte prontamente sottoposte a tampone. Dei soggetti esaminati, solo 2 sono risultati positivi al Covid (il marito e lo zio della donna).

La ragazza era rientrata in Italia dalla Serbia, Paese dove l’emergenza Covid-19 è pesante e dal quale il Governo ha predisposto lo stop dei voli aerei. A queste tre persone positive, poi, se ne sono aggiunte ieri altre 3 compreso un bambino di 6 anni.

Coronavirus, i tamponi al campo rom

Tutti i tamponi sono risultati negativi ma resta alta l’attenzione sullo stato di salute dei positivi che ad oggi continuano ad essere asintomatici. In definitiva, su 50 tamponi solo 6 sono risultati positivi nell’ambito di una popolazione stimata di circa 450 persone, delle quali 30 bambini con meno di 2 anni. Il monitoraggio e la sorveglianza continuano sul campo grazie al personale dell’Asl Napoli 1 Centro e già ieri distribuite le mascherine della Regione sia agii adulti che ai più piccoli.

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