Stava trascorrendo un pomeriggio di relax in una lussuosa villa a Varcaturo, quando i carabinieri lo hanno catturato. Infatti erano giorni che i militari del nucleo di Castello di Cisterna stavano cercando di rintracciare la posizione esatta in cui Luigi Cacciapuoti conduceva la sua latitanza: alla fine la traccia decisiva è stata data dall’abbaiare del barboncino Lapo.
In pochi istanti sono entrati nell’edificio trovando il boss di Villaricca vicino alla piscina intendo a leggere un articolo di camorra. Dopo l’arresto del capoclan, i carabinieri hanno sequestrato telefoni cellulari, sim, documenti e pizzini in seguito alla perquisizione condotta all’interno del covo. Tutti gli oggetti ritrovati nella villa saranno sottoposti al vaglio degli inquirenti, soprattutto, gli appunti sui quali il latitante ha scritto nomi, sigle, numeri di telefono e messaggi criptati. Adesso per gli inquirenti inizia la caccia ai fiancheggiatori dell’ex latitante della camorra villaricchese.
Interrogatorio di Luigi Cacciapuoti, il boss di Villaricca fa scena muta
Si è celebrata stamattina, 26 agosto, presso il penitenziario di Secondigliano l’udienza di convalida dell’arresto del boss di Villaricca, Luigi Cacciapuoti detto Gigi, che era chiamato a rispondere dell’imputazione di possesso di documento di identità falso e contraffazione di una patente di guida. L’uomo, difeso di fiducia dagli avvocati Luigi Poziello e Raffaele Chiummariello, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il Giudice del Tribunale di Napoli Nord Dott. Daniele Grunieri ha convalidato l’arresto operato dai Carabinieri di Castello di Cisterna ed applicato la custodia cautelare in carcere. Sarà celebrata lunedì presso il carcere di Pozzuoli l’udienza di convalida dell’arresto di Longo Piera, la donna arrestata con Cacciapuoti Luigi, accusata di favoreggiamento personale aggravato dal metodo mafioso.
“Mi chiamo Domenico Ciccarelli”, la falsa identità
Un caldo pomeriggio di agosto trascorso a bordo piscina in compagnia del proprio barboncino. Questa potrebbe essere la descrizione di una giornata di riposo di un uomo qualunque alle prese con gli ultimi giorni di ferie, ma quell’uomo è il boss di Villaricca, latitante dallo scorso febbraio.
Oggi dopo il suo arresto (deve scontare 15 anni di reclusione, ndr), è stato indagato anche per il possesso di una carta di identità falsa rilasciata dal Comune di Villaricca nel 2020. Il boss di camorra aveva la sua foto sul documento di riconoscimento sul quale, però, era indicato il falso nome di “Domenico Ciccarelli“. Con questa accusa la Procura di Napoli Nord ha chiesto l’arresto. Come abbia fatto ad avere quel documento è un mistero su cui gli inquirenti stanno indagando. Inoltre i carabinieri nel suo ultimo covo hanno trovato anche una patente e una tessera sanitaria sulle quali erano indicate le generalità all’alter ego del latitante.