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martedì, Marzo 19, 2024
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Già si pensa alla terza ondata Covid, Bertolaso: “Stabilito quando arriverà”

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“Tra febbraio e marzo ci sarà una terza ondata Covid e se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti belli liberi dal virus si sbaglia”. E’ quanto ha detto Guido Bertolaso partecipando alla trasmissione “105 Friends” di Radio 105. Parlando invece della situazione strettamente legata all’Umbria, dove è consulente della Regione per la gestione dell’emergenza pandemica, l’ex capo della Protezione civile nazionale ha spiegato che qui “la situazione è abbastanza sotto controllo grazie anche agli ospedali da campo militare e della Croce rossa che sono stati montati a Perugia e Terni”.

Le parole di Bertolaso

Assieme anche al piano che si è redatto – ha aggiunto Bertolaso – credo che l’Umbria sia in grado di resistere”. “Arcuri ha fatto talmente tante pessime figure nei mesi passati che questo sarà il momento del suo grande riscatto, quindi non posso credere che la distribuzione del vaccino contro il Covid non funzioni”: così Guido Bertolaso ha risposto alla domanda dei conduttori di Radio 105 in merito alla distribuzione del vaccino anti coronovirus affidata al commissario straordinario per l’emergenza pandemica. “La distribuzione del vaccino contro il Covid – ha aggiunto Bertolaso – funzionerà anche perché sono già state coinvolte le Regioni e Arcuri si è già mosso”.

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Le parole sul vaccino

“Il vaccino – ha detto ancora l’ex capo della Prociv – arriverà se tutto andrà bene non prima della fine di febbraio e quindi hanno tre mesi per organizzarsi, per trovare i frigoriferi adatti e per trovare il personale che andrà a vaccinare la gente”. Il nodo della distribuzione del vaccino anti Covid è stato toccato in trasmissione dopo che si era parlato della difficoltà di somministrare, in queste settimane, il vaccino antinfluenzale. “In questo periodo, nel passato – ha detto Bertolaso – tutti erano stati vaccinati contro l’influenza, quest’anno, che è fondamentale, sono stati vaccinati invece meno del 50% delle persone da vaccinare e questo sarà un problema che si andrà ad aggiungere a quello drammatico della pandemia”. 

Il caso Calabria

“Siamo un paese a macchia di leopardo. Abbiamo delle eccellenze spettacolari e poi delle realtà tipo la Calabria”. “Vi do una piccola chiave di lettura”, ha aggiunto Bertolaso.

“Era stato nominato dal governo e non scelto dai calabresi. Ma se metti un tuo uomo a gestire la sanità in Calabria già da due anni, poi scoppia il Covid, ma vuoi chiamarlo, interrogarlo, sentirlo su quelle che sono le problematiche del territorio?”. “Se a scoprire che questo non sapeva di essere responsabile è stato un giornalista – afferma ancora Bertolaso -, significa che nessuno da Roma lo aveva mai controllato. Aveva mai verificato quello che stava combinando in Calabria. Credo che il problema fondamentale della sanità nel nostro Paese stia nel fatto che chi sta sopra i tecnici sanitari dovrebbe monitorare, supportare, ma evidentemente, invece, pensa ad altro”.

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