Ieri mattina la Guardia di finanza è stata in via salita Partanna, nei pressi di Piazza Marina, a Palermo, nella sede del Caf Cgil, e ha sequestrato la documentazione per risalire all’impiegato ripreso dalle telecamere della trasmissione “Non è l’Arena” mentre suggeriva i “trucchi” per ottenere il reddito di cittadinanza.
Il ministro Di Maio aveva sollevato il caso, dicendo che l’ufficio interessato era dell’Alpa, che invece si occupa di consulenza agli agricoltori e con il Caf divide lo stesso immobile.
Intanto, il sindacato comunica l’avvio di una procedura disciplinare nei confronti del dipendente, ritenendo i suoi “comportamenti contrari ai valori della Cgil – dicono i segretari regionale e di Palermo Michele Pagliaro e Enzo Campo – e alle modalità operative che fanno dei nostri servizi ai cittadini dei servizi di eccellenza. Caf e Patronati sono strutture di servizio importanti che consentono la partecipazione e l’esercizio di democrazia dei cittadini nei confronti dello Stato”.
LA RABBIA DI DI MAIO
“Chi fa il furbo paga! Il dipendente del Caf che avevo denunciato è stato sospeso per aver consigliato ad un cittadino come aggirare i paletti sul Reddito di Cittadinanza. Pensava di farla franca… povero illuso! Grazie alla Guardia di Finanza per l’azione tempestiva! I furbetti avranno vita breve. Questo che abbiamo beccato, come vedete dalla foto, sembra che fosse un consigliere comunale del Pd ♂️. Abbiamo ricevuto segnalazioni da altri Caf. Siamo al lavoro. Avanti il prossimo!” ha scritto stamattina il Ministro Luigi di Maio.