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Truffa da 13mila euro con lo spoofing, beccato un 19enne di Salerno

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Quello delle truffe è un fenomeno sempre più diffuso che colpisce in particolare le persone più fragili e da tempo i Carabinieri hanno intensificato le loro iniziative per la prevenzione. Un residente veregrense che ha ricevuto un sms da un numero sconosciuto, in cui veniva avvisato di una transazione di 1500 euro autorizzata da un noto sito e-commerce con la propria carta di credito. Successivamente, ha ricevuto una telefonata da un numero mascherato, il quale appariva come quello della Stazione dei Carabinieri di Montegranaro, attraverso un metodo noto come spoofing telefonico.

Il truffatore, con abilità ha fatto credere alla vittima di trovarsi in una situazione di emergenza, inducendola ad effettuare un bonifico di una somma di 13mila – presente sul conto corrente, con la scusa di proteggerlo da possibili furti. Fortunatamente, l’uomo, insospettito dall’accaduto, ha deciso di contattare il numero della Stazione dei Carabinieri, scoprendo così di essere stato vittima di una truffa. Grazie a tale contromisura è riuscito a bloccare per tempo il bonifico prima che il denaro venisse incassato dall’abile truffatore.

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Le indagini condotte dai militari della Stazione di Montegranaro, attraverso l’analisi della documentazione bancaria e dei tabulati telefonici, hanno portato all’identificazione e alla denuncia in stato di libertà di un 19enne salernitano, ritenuto responsabile della tentata truffa, in quanto intestatario del conto corrente sul quale era confluito il denaro della vittima.

CHE COS E’ LA TRUFFA SPOOFING

La Polizia postale ha diramato un avviso a seguito di molte segnalazioni ricevute riguardanti dei tentativi di truffa attraverso la tecnica dello Spoofing telefonico. I truffatori, utilizzando la tecnologia Voip (Voice over internet protocol) o un telefono Ip con Voip, che trasmette le chiamate sulla rete internet, telefonano nascondendosi dietro a dei reali numeri di telefono. Chi riceve la telefonata vede un numero o un nome sul display, che a volte è appartenente ad un reale contatto della rubrica o che è conosciuto perché magari è un numero usato dalla Banca o da Poste per comunicazioni di servizio.

Di recente sta capitando che ad essere replicati siano i numeri telefonici degli uffici della Polizia postale. L’utente viene in questo modo contattato da un falso operatore della Polizia, che riferisce di aver riscontrato un non meglio precisato “attacco informatico” ai danni del conto corrente del malcapitato e preannuncia l’invio di un Sms, al cui interno è presente un link, sul quale cliccare per ricevere le istruzioni necessarie a mettere in sicurezza i propri risparmi.

Per guadagnare ancor più la fiducia del malcapitato, il truffatore lo invita a verificare su Internet la corrispondenza del numero chiamante con quello dell’ufficio della Polizia postale presente in Rete. La vittima, verificata la corrispondenza del numero e confidando nella veridicità della chiamata, esegue le movimentazioni di denaro, perdendone la disponibilità, ignara di essere caduta in una truffa.

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