mercoledì, Luglio 30, 2025
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Truffe con la tecnica dello specchietto rotto, scatta il blitz: tre arresti

Sono accusati di aver costituito un’associazione dedita alla commissione di truffe ai danni di malcapitati automobilisti con la tecnica dello specchietto rotto. Con queste accuse gli uomini della terza sezione della squadra mobile di Napoli (guidata da Giovanni Leuci, dirigente Luigi Vissicchio) hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip del tribunale di Napoli per Dario Rongo, 34enne dei Quartieri spagnoli legato ai Ricci, ‘costola’ del clan D’Amico di Ponticelli. Rongo va ai domiciliari. Carcere invece per Giuseppe Granmatico di Pianura e Pasquale Maglione di Ponticelli. Il blitz è scattato dopo un anno e mezzo di indagine con ben 15 episodi registrate dagli uomini di via Medina anche grazie ad una serie di intercettazioni in cui il malcapitato di turno veniva accusato di aver rotto lo specchietto retrovisore di uno degli indagati per convincerlo a pagare in loco evitando una denuncia: in tal modo la gang riusciva a guadagnare anche 2mila euro al giorno. Rongo tra i tre è quello più conosciuto: alcuni mesi fa un ordigno artigianale fu fatto esplodere davanti all’abitazione della madre in via Concordia mentre due anni prima fu centrato da colpi di pistola mentre passeggiava in via Emanuele De Deo, all’incrocio con via Concordia. Uno sconosciuto gli avrebbe sparato senza motivo. Sul luogo la polizia trovò quattro bossoli calibro 6.35. Rongo, ferito al tallone con frattura del calcagno, fu dimesso dall’ospedale in serata. Gli inquirenti ricostruirono la dinamica: tutti i colpi erano stati esplosi verso il basso. Con ogni probabilità l’obiettivo era quello di ferire Rongo in modo non grave.