Perquisizioni dei carabinieri tra Napoli, Salerno e Caserta nell’ambito di un’indagine scattata dopo una frode informatica subita nel dicembre 2023 da un cittadino genovese indotto, da un finto operatore bancario, ad effettuare una serie di bonifici.
Le indagini hanno consentito di fare luce su una vera e propria associazione a delinquere con base nella provincia di Napoli, che metteva a segno truffe in tutt’Italia con la tecnica dello smishing, cioè con l’invio di SMS per segnalare spedizioni di pacchi e problemi sui conti correnti con la conseguente richiesta di dati sensibili utilizzati poi per sottrarre denaro alle vittime.
Sequestrati 960mila euro
Il denaro sottratto veniva poi monetizzato in un negozio, ritenuto la base della banda di truffatori, anche attraverso la compravendita di cryptovalute. L’inchiesta ha anche consentito di scoprire che uno degli indagati produceva e commercializzava, spendendo ingenti somme di denaro, sostanze anabolizzanti. Nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata una somma di 960mila euro in contanti e un locale dove le sostanze anabolizzanti venivano vendute.
Sequestrati anche cryptovalute
Sequestrati anche tre wallet contenenti cryptovalute (bitcoin, Usdt ed Ethereum) per un valore di circa 31mila euro. Anche numerose carte di credito intestate a prestanome. Trovati 50 cellulari con altrettante sim. Oggetti d’oro per 25mila euro e, infine, un jammer e diversi rilevatori di frequenza per individuare i dispositivi usati per le intercettazioni ambientali.
I reati contestati dalla XI sezione della Procura di Napoli (Sicurezza dei Sistemi Informatici) sono associazione a delinquere finalizzata alle frodi informatiche, accesso abusivo a sistema informatico, riciclaggio e auto riciclaggio, uso e somministrazione di farmaci e altre sostanze per alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
