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Uccise la mamma e la sorella dell’ex, c’è la data d’inizio del processo al finanziere

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Il 26 novembre 2024 avrà inizio il processo contro Christian Sodano, il finanziere di 27 anni accusato del duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli, 46 anni, e Renée Amato, 19 anni, madre e sorella della sua ex fidanzata Desirèe. Il giovane sarà processato con rito immediato dalla Corte d’Assise del tribunale di Latina, dopo la chiusura delle indagini che lo vedono accusato di omicidio volontario aggravato.

Christian Sodano, il tragico epilogo

I fatti risalgono al pomeriggio del 13 febbraio 2024, quando Christian Sodano ha fatto irruzione nella villetta della famiglia di Desirèe a Cisterna di Latina, armato della sua pistola di ordinanza. La ragazza aveva deciso di lasciarlo una settimana prima, una scelta che Sodano non aveva accettato. Dopo una lite furiosa, Desirèe è riuscita a rifugiarsi in bagno mentre sua madre Nicoletta e la sorella Renée si sono messe davanti a Sodano, cercando disperatamente di proteggerla. È stato in quel momento che l’uomo ha estratto la pistola e ha iniziato a sparare contro di loro, uccidendole sul colpo.

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Come è fuggita Desireè 

Desirèe, chiusasi nel bagno, è riuscita a fuggire dalla finestra, correndo in strada in cerca di aiuto.

Le parole di Desirèe dipingono un quadro di terrore. “Ho iniziato a urlare e mi sono chiusa in bagno. Sentendomi, mia madre e mia sorella sono corse da me per proteggermi. Lui ha sparato contro di loro, poi si è avvicinato al bagno e ha iniziato a prendere a calci la porta finché non l’ha rotta. Ha sparato di nuovo“, ha raccontato la giovane a FanPage, ripercorrendo i drammatici momenti di quel pomeriggio.

Desirèe ha rivelato che Sodano aveva anche intenzione di uccidere suo padre, ma l’uomo non era in casa al momento della strage. “Quando gli ho detto di andare via, continuava a prendere tempo. Voleva aspettare mio padre“, ha spiegato Desirèe.

Il processo

La richiesta di giudizio immediato da parte del pubblico ministero è arrivata sulla base di prove schiaccianti, con la chiusura delle indagini che hanno portato all’accusa di omicidio volontario aggravato per Christian Sodano.

Secondo l’accusa, il giovane avrebbe agito con premeditazione e futili motivi, rendendo il crimine ancora più agghiacciante. La scelta del rito immediato evidenzia la solidità del quadro probatorio, che lascia pochi dubbi sulla dinamica dei fatti e sulle responsabilità di Sodano.

 

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