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martedì, Aprile 23, 2024
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“Undici regioni italiane a rischio elevato”, Conte spiega i motivi del mini lockdown

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“Undici regioni italiane a rischio elevato”, Conte spiega i motivi del mini lockdown. A mezzogiorno Giuseppe Conte ha riferito alla Camera dei Deputati in merito al nuovo Dpcm. Dopo giorni di trattativa restano le distanze tra Governo-Regioni sulle misure del nuovo Dpcm anti-Covid. Le più colpite dalla pandemia sono Marche, Umbria, Valle d’Aosta, Lombardia. “Il quadro epidemiologico si avvia verso lo scenario di tipo con 4 con riferimento ad alcune regioni che già nel breve periodo accusano il rischio di tenuta dei servizi sanitari – sostiene il Presidente del Consiglio – Si conferma grave su tutto il territorio nazionale, con specifiche criticità in molte regioni e province autonome: nell’ultima settimana di monitoraggio, undici regioni e province autonome sono classificate a rischio elevato o molto elevato, altre 8 a rischio moderato con la possibilità di arrivare a rischio elevato nel prossimo mese. L’indice Rt nazionale si colloca a 1,7, con un indice prossimo all’1,5 in poche regioni. In alcune regioni il dato è superiore alla media nazionale”. 

LE MISURE PER LE REGIONI

“Esiste un’alta probabilità che 15 regioni superano le soglie critiche di terapia intensiva e di area medica nel prossimo mese. Il quadro non tiene conto degli effetti delle misure introdotte con il Dpcm del 24 ottobre – precisa il Premier- e non tiene conto del loro impatto sulla curva di crescita. Questi effetti possono verificarsi e possono essere constatati solo dal 14esimo giorno dall’imposizione delle misure. Non ci sono evidenze scientifiche che ci consentano di prevedere l’impatto di queste misure“, ha comunicato ai deputati presenti in aula.

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LE PAROLE DI CONTE

Il Governa lavora ad un nuovo dpcm che prevede il coprifuoco alle 21, limitazioni per gli over 70, interruzione della mobilità tra Regioni e chiusura dei centri commerciali nei weekend. In mattinata si è svolta una nuova riunione tra Conte e i capi delegazione. “Aumento dei contagi è dovuto ad un maggiore attività di screening e tamponi. I dati ci dicono che c’è differenza con la prima ondata, e noi abbiamo a disposizione tanti attrezzatture e dispositivi. Oggi abbiamo le dotazioni necessarie, distribuiti 1,6 miliardi prodotti come mascherine. Non stiamo subendo pressioni in terapia intensiva, registriamo affollamento di altri reparti alle terapie sub-intensiva e le aree mediche. Nonostante gli sforzi, l’evoluzione della pandemia risulta preoccupante. Siamo in transizione in fase 4. Nell’ultima settimana 11 regioni sono considerata a rischio elevato. Altre 8 regioni e province autonome a rischio moderato. C’è un aumento del Rt nazionale 1,7. In alcune regioni il dato è superiore. Occorre rivelare che non tiene conto degli effetti delle restrizioni con il dpcm del 24 ottobre e dell’impatto sulla curva di crescita. Gli effetti possono verificarsi solo a partire dal 14simo giorno in poi. Alla luce dell’ultimo report di venerdì scorso e della situazione certificata sul territorio nazionale”, ha detto Conte.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Costante evoluzione del quadro epidemiologica. Già sabato il report di monitoraggio ha costretto a configurare nuove misure restrittive. Ho chiesto di anticipare ad oggi le mie comunicazioni al Parlamento prima del nuovo dpcm. Nelle ultime due settimane in Europa c’è un incremento 150 contagi ogni 100mila abitanti. In Italia la situazione epidemiologica è in peggioramento. Oggi solo il 5% è ricoverato con sintomi in ospedale. La gravità dei contagi è minore rispetto alla prima ondata, la maggior parte è asintomatica”, ha detto Conte.

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