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giovedì, Marzo 28, 2024
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Vaiolo delle scimmie, 15 isolati nel Lazio e un positivo ad Arezzo: i rischi per la salute

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Il vaiolo delle scimmie mette in allerta l’Europa che ha registrato 85 casi in otto stati dal 15 al 23 maggio.

Il rischio di trasmettere il vaiolo alla fauna domestica e salvatica

Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale e il virus si diffonde in una popolazione animale, c’è il rischio che la malattia possa diventare endemica in Europa”. Questo fa sapere l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), che oggi pubblica una valutazione rapida del rischio dopo l’aumento dei casi rilevati nell’area. L’Ecdc evidenzia l’importanza di evitare che il contagio dall’uomo passi e si diffonda in popolazione animali in Ue e chiede vigilanza su questo fronte.

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Le condizioni dei ricoverati 

Attualmente, le persone colpite da questo tipo di vaiolo non presentano sintomi preoccupanti. Tuttavia, c’è il rischio che questo causi malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione; come bambini piccoli, donne in gravidanza e persone immunodepresse. In particolare, in Italia i casi conclamati di vaiolo delle scimmie risultano essere 4. Tre contagiati si trovano a Roma, mentre un altro caso è stato diagnosticato nelle ultime ore ad Arezzo.

I casi di vaiolo nel Lazio

Nel Lazio ci sono 15 persone in isolamento mentre i casi restano tre e si tratta di tre persone ricoverate allo Spallanzani in buone condizioni cliniche“. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. I 15 in isolamento sono contatti dei tre contagiati ai quali si è risaliti con il contact tracing. In sostanza l’isolamento nel caso di contatti stretti con contagiati da vaiolo delle scimmie funziona come per il Covid. Il contatto stretto, al quale si risale col tracing dal contagiato, deve restare in isolamento per 21 giorni e in questo lasso di tempo è costantemente monitorato da remoto per verificare tempestivamente l’insorgenza di sintomi. Ai soggetti in isolamento è consigliato anche l’uso della mascherina. In caso di sintomi viene subito disposto il ricovero. Dopo 21 giorni il soggetto è considerato non più a rischio.

Il 32enne positivo ad Arezzo

Situazione analoga ad Arezzo. Qui nelle ultime ore un 32enne, tornato dalle Canarie lo scorso 15 maggio, è risultato positivo al virus del vaiolo. Il 32enne è al momento ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Donato. Secondo quanto riferito dal comunicato della direzione generale della Asl Toscana Sud Est e dell’Istituto Nazionale Lazzaro Spallanzani di Roma, pare abbia presentato rapidamente i sintomi della malattia dopo essere rientrato in Italia dalle Canarie il 15 maggio scorso. Nei 5 giorni successivi non ha avuto contatti con i propri familiari, in quanto l’uomo vive da solo. Il 20 maggio si è fatto visitare dal proprio medico di base che lo ha indirizzato agli ambulatori di Malattie Infettive. Qui è stato preso in carico dai medici del reparto in quanto presentava delle lesioni cutanee suggestive per l’infezione. Contemporaneamente il servizio di prevenzione della Asl ha provveduto ad individuare tutti i contatti della persona per i quali è prevista una sorveglianza sull’insorgenza dei sintomi per i prossimi 21 giorni.

 

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