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domenica, Giugno 23, 2024
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“Vi sparo in bocca”. Poliziotti minacciati a Secondigliano: arrestato il nipote del ras Feldi

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Resistenza, lesioni, danneggiamento, inottemperanza agli obblighi della libertà vigilata il tutto aggravato dal metodo mafioso. Questo l’elenco delle violazioni di cui si è reso protagonista ieri sera Antonio Feldi detto ‘o tufan, nipote del ben più famoso Francesco storico ras del rione Berlingieri di Secondigliano ucciso in un agguato nel febbraio del 2011. Durante un controllo da parte della Volante del commissariato di Secondigliano (guidato dal vice questore aggiunto Raffaele Espsoito) Feldi ha mostrato insofferenza al controllo ed ha inveito contro gli agenti.

Nonostante i tentativi di riportarli alla calma, ha minacciato ed aggredito fisicamente i poliziotti che sono stati costretti a bloccarlo e a metterlo in sicurezza. Come se non bastasse l’uomo ha iniziato a scalciare tentando di colpire a testate i poliziotti attirando così l’attenzione dei parenti che sono giunti sul posto cercando di evitare che lo stesso potesse essere portato in commissariato. In strada si è creato un parapiglia con gli uomini della Volante costretti a richiedere l’ausilio di altro equipaggi. Dopo pochi minuti è così giunta sul posto la squadra investigativa ed operativa del commissariato di Secondigliano (guidata dall’ispettore Luca Boccia) ed altri equipaggi.

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Feldi, non contento, ha continuato a minacciare di morte gli operatori dicendo che gli avrebbe sparato in bocca e che il Berlingieri era dei “Tufano”. Dopo una vera e propria colluttazione gli uomini della squadra investigativa hanno bloccato Feldi anche se quest’ultimo, con un calcio, ha sfondato il vetro posteriore della volante. A quel punto è stato portato in commissariato ed arrestato. Era stato scarcerato lo scorso novembre, grazie ai ‘fantasmi’ la sua permanenza in libertá è durata pochi mesi. Lo zio di Antonio, Francesco, fu ucciso da un commando di scissionisti perché diventato personaggio ‘scomodo’: per quel delitto eccellente sono stati condannati a vent’anni Carmine Amato mentre Raffaele Teatro, 33enne genero del boss degli Scissionisti Raffaele Amato, è stato condannato alla pena dell’ergastolo.

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