Era irreperibile dal 6 agosto 2024 il narcotrafficante Vittorio Raiola, 34enne di Marano considerato vicino al clan costituito dalle famiglie mafiose Orlando, Polverino e Nuvoletta, arrestato dalla Polizia spagnola all’uscita di un B&B di Sant Julià de Ramis, appena fuori Girona, al termine di indagini dei Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della Dda di Napoli.
Grazie alla collaborazione della Polizia nazionale spagnola, i militari dell’Arma sono riusciti a ricostruire le maglie relazionali del 34enne, sfuggito a una misura cautelare che lo annoverava tra i 32 indagati, risalendo al luogo dove si nascondeva.
Con il supporto della rete @ON finanziata dalla Commissione Europea, guidata dalla Direzione investigativa antimafia italiana e in coordinamento con la Dcsa, l’indagine ha consentito di rintracciare e arrestare il latitante.
Quando la polizia iberica, indirizzata dai Carabinieri, l’ha scovato, Raiola – considerato a capo di un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti – era appena uscito con una donna e un cittadino spagnolo da una struttura ricettiva dove si era registrato sotto falso nome. Ora è in attesa di estradizione in un carcere catalano.
L’operazione in cui fu coinvolto
L’organizzazione in questione era operativa sul territorio di Marano e zone limitrofe, distribuendo lo stupefacente in diversi comuni campani e retribuendo mensilmente i vari affiliati con le cd. “mesate” per l’attività di spaccio svolta sulle singole piazze.
Tutti sono accusati di acquisto, trasporto, distribuzione, commercio, vendita, consegna di cocaina, hashish e marijuana.
La distribuzione della droga avveniva a Marano a rivenditori all’ingrosso o alle singole piazze di spaccio, gestite per conto del clan Orlando. Inoltra la paranza è riuscita a vendere la droga anche nei comuni di Giugliano, Licola, Varcaturo, Acerra e nella provincia di Caserta.
Al vertice c’erano del gruppo c’erano Vittorio Raiola, Marcello Tipaldi e Pasquale Emanuele Esposito: il primo è ritenuto il capo che supervisionava le piazze di spaccio per conto del clan Orlando, il secondo si è occupato del controllo del territorio e dei pusher, mentre il terzo aveva il compito di mantenere i rapporti con i capipiazza e di raccogliere i soldi destinati alle mesate.
Spaccio di droga appaltato dal clan Orlando, richieste di condanna fino a 20 anni di carcere
