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venerdì, Marzo 29, 2024
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«Voglio quelli a telefono», i contrasti nel clan Sibillo e le lamentele per la nuova reggenza

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Il clan Sibillo non era un gruppo omogeneo e compatto. Anzi. Le crepe nel clan un tempo guidato dai fratelli Emanuele e Pasquale Sibillo hanno iniziato a mostrare i primi segni già alla fine del 2018 quando, con l’incarcerazione dei capi storici del gruppo la reggenza è passata nelle mani delle donne del clan e in quelle di Emanuele Irollo, giovane ras con trascorsi nel clan Mauro dei Miracoli. La cattiva gestione dell’ormai ex ‘paranza dei bambini’ emerge in tutta la sua drammaticità in una serie di intercettazioni in carcere dove gli affiliati detenuti del clan, grazie ad alcuni cellulari introdotti furtivamente, mantenevano i contatti con chi era fuori.

Le lamentele tra i parenti del ‘Nannone’

Tra quelle più interessanti dal punto di vista investigativo quelle di Giuseppe Gambardella con la moglie, Carmela Napoletano, sorella di Antonio Napoletano, il famigerato ‘Nannone’. La donna si lamenta con il marito dei soldi che non arrivano ipotizzando che Irollo e quelli rimasti fuori insieme a lui «Si stanno mangiando tutto. Vogliono mangiare solo loro». La donna rincara la dose:«Loro vogliono mangiare solo loro, io mi scoccio, io non posso fare questo casino per colpa loro. Ha detto, la settimana scorsa, è grazie a me se avete avuto… ho fatto il regalo a tutti quanti, perché loro si stavano mangiando (spendendo) tutto. Ha detto, ma come si fa, si mangiano(spendono) tutto e poi non danno niente a voi. Ho detto io, non mi posso mettere a scendere e andare a vedere (incomprensibile). No ha detto, ma io ti do mille ragioni. Hai ragione ha detto, sono una vrangata di zezzus».

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La nuova reggenza del clan Sibillo alimentava malumori tra gli affiliati

A questo punto Gambardella è convinto del fatto che anche se sono in guerra con il clan Mazzarella per il controllo del territorio e delle attività illecite, Irollo, Carmine Motti e Fabio Rivieccio stanno raccogliendo settimanalmente i soldi dalle attività illecite gestite dal clan nella zona di Decumani-San Gaetano tanto da dire: «Apposto, stanno raccogliendo allora a San Gaetano!!». Il Gambardella si meraviglia però del fatto che anche il cognato, reggente storico del clan Sibillo, detenuto presso il carcere di Teramo, non abbia ricevuto i soldi quella settimana. Carmela Napoletano ribadisce che in quei giorni nessuno degli affiliati e le loro famiglie avevano ricevuto quote settimanali per il sostentamento, aggiungendo che quella settimana era stato Alberto Volpe (un altro degli arrestati del blitz della settimana scorsa), di tasca sua ad aiutare i carcerati e le loro famiglie:«E tuo fratello  non sta avendo niente ? E’ impossibile! Comunque quando è stasera, vai a casa di Alberto mi passi Alberto. Che voglio quelli là a telefono ora».

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