[nextpage title=”Voti comprati a 50 euro”]Il clan dei De Micco-De Martino avrebbe pagato 50 euro per comprare ciascun voto in occasione delle elezioni amministrative a Cercola. Per le indagini coordinate dalla Dda di Napoli – pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano, procuratore Nicola Gratteri – fondamentale è stato il trojan installato sui cellulari di alcuni indagati.
Come riporta l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli in cella sono finiti Salvatore Capasso, Giuseppina De Micco, Giusy De Micco, Pasquale De Micco, Sabino De Micco, Antonietta Ponticelli. Ai domiciliari il 75enne Giovanni De Micco.
[nextpage title=”La famiglia De Micco”]È finita in galera Giusy De Micco, candidata non eletta a Cercola per Europa Verde, sorella di Sabino De Micco, consigliere di municipalità di Napoli per Fratelli d’Italia, anche lui in carcere. Secondo le accuse riscontrate dalle intercettazioni dove si fa riferimento alle preferenze comprate, i due fratelli e il padre avrebbero consegnato a Giovanni e Giuseppina De Micco di 1800 euro per l’acquisto di 60 voti.
[nextpage title=”Corruzione elettorale”]
I Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 persone (di cui 6 sottoposte alla misura in carcere, una agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di scambio elettorale politico-mafioso nonché di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare le associazioni di tipo camorristico denominate clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino, operanti sul territorio di Cercola e nell’area orientale di Napoli compresa tra i territori di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio. [nextpage title=”Le elezioni truccate”]
In particolare, all’esito delle indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Cercola, emergeva che gli indagati, in occasione della tornata elettorale per le elezioni amministrative del comune di Cercola, fissata nelle date del 14 e del 15 maggio dell’anno 2023 e del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio, avrebbero creato, con una perfetta organizzazione e suddivisione di compiti e ruoli, un meccanismo volto ad inquinare l’esito delle suddette consultazioni elettorali.