“Yes, we can.” Questo è il motto di Barack Obama per la sua campagna alla nomination democratica negli Stati Uniti. Slogan prontamente preso a prestito da Veltroni nel magnifico atto di coraggio che è quello di offrire all’Italia un offerta politica chiara, limpida e senza compromessi contro una coalizione, quella berlusconiana, che spazia da un ballerino Mastella ad un non so quanto costituzionalmente valido Storace che continua a distanza di 60 anni la sua apologia al fascismo.
Non è la politica nazionale, pero, l’argomento che voglio affrontare bensì quella locale, quella qualianese.
La storia delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi quindici anni è nota a tutti.
Qualiano è sempre stata amministrata da un centro-destra che è sempre stato uguale a se stesso e che ha prodotto un buco nelle casse dell’ente di circa 22 milioni di euro a fronte di una vivibilità che rasenta lo zero e servizi ridotti al minimo. Opere pubbliche, finanziate, completate e distrutte dall’incuria della stessa classe dirigente. Una biblioteca comunale che non riesce ad innovarsi ed a diventare un attrattore culturale solo perché non ritenuta un utile strumento per fare propaganda. Una classe dirigente totalmente assente dai tavoli territoriali sia dei trasporti, ed è forse anche per questo che siamo fuori dal progetto del Metro regionale, che dei POR, che a parte i proclami sembrano lontani a venire. Una classe dirigente che, nell’impellenza della nuova battaglia elettorale, però, non si vergogna di dichiararsi nuova, non ha paura di presentarsi all’elettorato con il solito programma, le solite promesse e che se nuovamente eletta non avrà paura di continuare a fare quello che ha sempre fatto: tutto tranne gli interessi di Qualiano e dei qualianesi.
Fra pochi mesi la cittadinanza qualianese sarà chiamata a scegliere il nuovo consiglio comunale e la nuova amministrazione.
Quello che vorrei dire ai miei concittadini è “Yes, we can” (si, possiamo). Possiamo, anzi dobbiamo, avere il coraggio di cambiare. Possiamo, anzi dobbiamo, dire ai signori che ci hanno amministrato fino ad oggi che vogliamo cambiare. Possiamo, anzi dobbiamo, legare la fiducia accordata con il voto alla responsabilità di agire per migliorare la nostra piccola città.
Si, possiamo cambiare. Un cambiamento che non sia semplicemente una proclamazione di volontà da parte del vecchio che si traveste da nuovo ma un cambiamento degli attori della politica, delle idee e del modo stesso di fare politica.
I sindaci ed i vicesindaci uscenti non possono dichiararsi estranei alla cattiva gestione degli ultimi anni. Non possono mascherarsi da ultimi arrivati, salvatori della patria, scesi in campo per il bene del paese. Se non sono stati capaci di farlo finora non credo che una dichiarazione di cambiamento possa modificare il loro agire politico.
La mia speranza è che i miei concittadini capiscano questo.
La mia speranza è che l’onesta gente di Qualiano abbia la volontà di mettere alla prova una nuova classe dirigente che si batte, da sempre, per migliorare la città. Una classe dirigente che non ha paura di fare scelte coraggiose e che sappia, finalmente, portare anche Qualiano sul binario della normalità.
«Yes, we can, together».
Michele Vallefuoco
Partito Democratico


