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La Fanelli dalla parte del presidio antidiscarica

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Ciò che è accaduto addì 29/03/2010 mi riempie di sdegno e di sgomento. Mi sento altresì spaventata a vivere in un paese dove vedi legittimare che si continui a persegui l’ingiustizia nell’ingiustizia. Manifestare il proprio dissenso con una protesta civile e popolare non è un crimine. Non è un crimine dare ascolto e dare voce a chi non la ha, questo è stata quella manifestazione. Tanta gente semplice stufa di veder calate dall’alto delle decisioni. È criminale invece, rubare, utilizzare soldi pubblici per benefici personali. È criminale ridere ed approfittare delle tragedie umanee calamità naturali. È criminale diffondere notizie false che danno una visione completamente distorta della realtà. C’ero anche io in quella protesta, seduta a terra pacificamente con le mani alzate. Le forze di polizia iniziarono a dare manganellate incuranti anche della presenza di tante donne ed anziani. Fu quel comportamento di una violenza inaudita. Esprimo tutta la mia solidarietà ed anche gratitudine a quanti hanno lottato e continuano a lottare per difendere il diritto alla salute e hanno lottato e continuano a lottare anche per me. A quanti hanno ricevuto quei provvedimenti e confermo la mia piena disponibilità a compiere il mio dovere ma anche il mio diritto di dire la verità, come già fatto in precedenza e come si evince dai verbali . La verità ci rende liberi. Ma questo è il paese delle bugie.


Comunicato stampa

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