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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Villaggio rom: consegnate le chiavi a 12 famiglie

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Nuovo campo rom, consegnate le chiavi a dodici famiglie; Verrà completata oggi la presa di possesso degli alloggi nel villaggio attrezzato dopo l’ok arrivato ieri al tavolo riunitosi in Questura, che ha deciso anche la data, non resa ancora nota, dello sgombero dei campi abusivi in esecuzione di un provvedimento della Procura di Napoli, datato fine 2008, per motivi di inquinamento ambientale. Intanto, oggi entreranno nei prefabbricati solo dodici famiglie sulle 24 assegnatarie. Si tratta di quelle che non hanno rinunciato agli alloggi, come prevedeva invece l’accordo in Prefettura col quale si puntava ad azzerare, su richiesta degli stessi rom, la graduatoria stilata dal Comune che, secondo loro, non rispettava criteri di storicità sul territorio. Le famiglie hanno a disposizione 21 moduli su 24, poiché tre sono andati distrutti nel corso di un incendio doloso scoppiato il mese scorso e che sembrava l’esito di un forte conflitto tra assegnatari ed esclusi, all’interno della consistente comunità rom formata da cinquecento persone.
«Poiché con la presentazione delle rinunce gli aventi diritto sono diminuiti, stiamo valutando l’ipotesi di assegnare ad ogni famiglia più di un modulo – dice l’assessore alle politiche sociali, Mario Delfino – oppure di mettere in gara quelli che restano vuoti. Nel frattempo, però, per evitare che vengano vandalizzati verranno affidati in custodia alle famiglie che abitano all’interno del nuovo campo, forse in cambio di un contributo». In città si teme che la consegna delle case possa far esplodere le animosità all’interno della comunità, mettendo contro gli attuali assegnatari, gli esclusi e i rinunciatari. La tensione rischia di salire alle stelle. Tra l’altro, la questione sembra essere sfuggita di mano anche ai responsabili cittadini di Opera nomadi, che non sono a conoscenza delle decisioni prese all’interno del campo rispetto al patto di autogestione.
In pratica, l’azzeramento della graduatoria prevedeva una rinuncia da parte di tutti i 24 gli assegnatari, mentre invece solo sei famiglie hanno deciso dimetterla nero su bianco. Altre dodici si erano già attrezzati per gli allacci di luce e acqua. Un vero caos, insomma. Gli attivisti parlano comunque di una fuga in avanti dell’amministrazione comunale. «Non c’è chiarezza in questo percorso», tuona Mimmo Di Gennaro, Opera nomadi. Si mette in conto il rischio di nuovi incidenti. D’altro canto, però, il Comune aveva lanciato più volte un Sos al prefetto per accelerare l’assegnazione delle case. Due i motivi: il rischio vandalismo e i costi sempre più esosi della guardiania. In ballo la concretizzazione di un progetto atteso da oltre dieci anni e costato quasi un milione di euro, cifra stanziata dalla Provincia. Resta da sciogliere un altro nodo: cosa succederà alle famiglie sgomberate? La questione è di primo piano. Senza rassicurazioni sul loro destino, è evidente che le famiglie assegnatarie hanno preferito non rischiare di rimanere senza casa. Non li ha convinti nemmeno l’impegno del prefetto De Martino a eseguire con priorità lo sgombero delle aree inquinate, e a chiedere nuovi fondi al governo per realizzare altri campi. (Il Mattino il 23/03/2011)

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