MARANO. Un equivoco che nasce da una semplificazione eccessiva della dicitura sulle bollette. Un equivoco che sta ingenerando qualche reazione adirata e confusione fra gli utenti. Sulle bollette idriche in distribuzione è infatti riportata la voce “spese di spedizione” per un importo di circa 6 euro. Che, se fossero effettivi, sarebbero oggettivamente troppi e contrari a qualsivoglia logica del buon senso, al punto da indurre più di qualche cittadino di richiedere il ritiro brevi manu delle bollette. In realtà, l’equivoco deriva dalla decisione di accorpare sotto la voce “Spese di spedizione” tutta una serie di servizi che sono forniti in maniera più complessa dall’ente che ha emesso la bolletta: in quei 6 euro, infatti, sono compresi i costi di gestione dell’intero servizio di elaborazione del data base, di produzione materiale della fatturazione in tutte le varie fasi e via via, fino al completamento del procedimento, e quindi fino alla effettiva e, direi residuale, spesa di spedizione. In sostanza, anche Poste Italiane – che sta gestendo il servizio – viene a costare all’utente con la stessa incidenza degli altri analoghi enti (dai gestori della telefonia o dell’energia elettrica a quelli della fornitura del gas), solo che gli altri enti distinguono l’importo fra le effettive spese di spedizione (indicate con voce separata) e le altre (che vengono caricate sulla tariffa o su altre voci più generiche). Insomma, dal punto di vista pratico, i costi di spedizione non ammontano a 6 euro, ma sono molto inferiori, pari alle consuete spedizioni postali. Alla luce delle reiterate segnalazioni, l’amministrazione ha assicurato di provvedere a modificare la dicitura nella bolletta perché oltre a non essere rispondente all’effettivo costo sostenuto per la spedizione, irretisce non poco l’utente che si vede recapitare una siffatta bolletta.
Ufficio Stampa Comune Marano
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