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sabato, Aprile 20, 2024
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PONTE SURIENTE: ULTERIORI MUTILAZIONI

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Nel mese di agosto abbiamo assistito, in ordine di tempo, ad una ulteriore ‘mutilazione’ dell’antico ponte borbonico, denominato Suriente (1850). La cattiva sorte perseguita questo bene culturale, vanto per la nostra Quallano, avara di testimonianze storiche per essere stato un casale ecclesiastico (dal 1340 al 1806 appartenne al Monastero di S. Chiara di NAPOLI).

RIFLESSIONI: con tale sensibilità di memoria storica, tra non molto potremo assistere alla sua totale demolizione, per essere sostituito da un cavalcavia costituito da una moderna struttura metallica. Mentre oggi si doveva ripristinare il
piano stradale con elementi di basolato vulcanico!
Un ennesimo appello rivolgiamo agli organi preposti alla tutela e salvaguardia del nostro patrimonio storico-architettonico (da ricordare che il ponte è vincolato) affinché si intervenga per scongiurare la fine di un bene culturale!
‘Le volte sono estradossate in piano; coperte con uno smalto di lapillo vulcanico battuto, per garantirle dalle infiltrazioni delle piovane. Inoltre. Il piano stradale è formato, nel tratto superiore alle volte, da un basolato vulcanico di larghezza palmi 20 (4,66m)… Di lato a tale basolato vi è un marciapiede, di larghezza palmo 1,5(0,349m), interamente formato con pezzi di pietrarsa, il quale serve anche a garantire i parapetti laterali dalle degradazioni che potrebbero venir cagionate dalle ruote dei veicoli. I parapetti hanno la grossezza di palmo 1,5, e sono interamente formati con mattoni di struttura identica a quelli impiegati né i timpani delle volte… ed infine, de’ passamani di simile pietra, con sezione a forma di baule, formano il loro esterno ed ultimo coronamento’. ( sequenza tratta da G.Savarese : Bonificamento del Bacino inferiore del Volturno-Na stamperia reale, 1856).

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Il ponte, pregevole opera di ingegneria civile, composto da tre campate a tutto sesto, fu voluto da Ferdinando II di Borbone . Durante l’ultima guerra mondiale, la campata centrale, a seguito di bombardamenti, fu in parte demolita: venne ricostruita esclusivamente con tufo giallo, sostituendo gli originari blocchi di pietrarsa (roccia basaltica vesuviana) e mattoni d’argilla. Agli inizi degli anni ’90, per lavori di ‘bonifica idraulica’ dell’Alveo dei Camaldoli, le linee d’imposta delle volte delle campate (5m. circa) furono inglobate da un fognone, cosi pure i rostri circolari (n°4) posti ai piedi delle imposte.
Nei primi giorni dell’assolato mese di agosto di quest’anno un progetto di arredo urbano, varato dal Comune di Qualiano, ha consentito che, il piano stradale del ponte, in parte ancora coperto dall’originario basolato vulcanico, fosse definitivamente divelto e sostituito da una moderna pavimentazione: un tappetino bituminoso! (sicuramente meno solida, ma più comoda!) e coronato ai lati da un filare di antichi basoli, affiancato da zanelle in calcestruzzo!!

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