16 ANNI SENZA MURO

Era il 9 novembre del 1989 quando cadeva, per sempre, il Muro di Berlino, manifesto di quella follia chiamata “Guerra Fredda”. Era stato costruito nell’agosto del ’61, per arginare la fuga dal “Paradiso Socialista”. Per oltre ventott’anni è stato lì immobile, simbolo tangibile della scelleratezza, della vergogna dell’uomo. A sedici anni dal suo abbattimento l’Europa tutta lo ricorda così, col “Giorno della Libertà”. Un’apposita legge, la 61 del 15 aprile 2005, è stata varata quest’anno dalla Camera, per istituire la ricorrenza, per ricordare “l’evento simbolo per la liberazione dei Paesi oppressi, e come auspicio di democrazia per tutte quelle popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”. Particolari destinatari di questa legge sono i bambini, gli studenti, “affinché sappiano, ed imparino dalla storia”. Un’apposita circolare del Ministero dell’Istruzione ha stamane sollecitato gli insegnanti di tutt’Italia ad “illustrare il valore della democrazia e della libertà, evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti”. L’invito del Ministero è quello di organizzare eventi e discussioni, di sensibilizzare gli studenti sul significato della manifestazione, sulla follia di un muro che ha diviso non solo Berlino ma l’Europa, sulla stoltezza del genere umano che continua a vivere gli orrori della guerra, e poi a dimenticarli.