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giovedì, Aprile 25, 2024
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«SUL PRG LA MARGHERITA FA SOLO DEMAGOGIA»

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Continuano a macinare sabbia con i mulini a vento. Davvero non si riesce a capire perché il Prg sia l’unico argomento che “tiene banco” nel partito della Margherita. Avevamo auspicato una seria riflessione sulle ragioni della sconfitta elettorale del centro sinistra, ma oltre alle sterili critiche partigiane nulla è accaduto e, a quanto pare, nulla accadrà nel prossimo futuro. Un rinnovamento della classe dirigente dei partiti del centro sinistra era auspicabile affinché si creassero le condizioni per un nuovo percorso politico ed un diverso approccio culturale. Quello usato negli ultimi 40 anni di storia politica locale è stato sempre incomprensibile, deludente, fallimentare e (quasi) sempre bocciato dagli elettori. Dunque tutto prosegue come se nulla fosse accaduto mentre le truppe d’assalto continuano a sparare a salve sugli avversari politici. Hanno solo cambiato bersaglio, per il resto è tutto come prima. Di taluni dirigenti diellini è comunque apprezzabile la cocciutaggine e l’abnegazione con la quale affrontano determinate “poblematiche”.
Il Piano Regolatore dunque. In sostanza Stefano Paniko (si, scritto proprio con la k) nella ultima lettera pubblicata su questo giornale, continua a sostenere delle originali argomentazioni che di sinistra hanno ben poco. Difatti, dopo averci “deliziato” con un orgia di computi, addizioni di vani, sottrazione di persone, marcatura ad uomo, proiezioni demografiche, tassi di crescita, dati statistici, marcatura a zona, acronimi di progetti sovra comunali, Zone D, Zone H, Zone franche, Zona fumatori, centri polifunzionali, etc. etc., il dirigente della Margherita conclude poi la sua missiva con una soluzione (tampone) alquanto originale e dalla quale si desume che la dieta di pane e cicoria, consigliata dallo stesso Rutelli, non abbia prodotto ancora nessun effetto benefico sui dirigenti della Margherita qualianese, anzi.

Salvare il Prg. La tesi secondo la quale per “salvare il Prg” bisognerebbe permettere almeno ai piccoli “latifondisti qualianesi” di costruire la casa ai propri figli è una risposta classista, parziale e politicamente scorretta, che interessa poche persone e pochissimi personaggi. Questo è un tema che appassiona più o meno il 5-6 % degli oriundi locali. Alla stragrande maggioranza della popolazione non interessa questo argomento, semplicemente perché non se lo può permettere. Interessano di più i servizi e le infrastrutture. Al 95% dei qualianesi interessano scuole, trasporti, parcheggi ed in primis il miglioramento della propria qualità della vita. A quanta gente interessa la nuova Carta Geomorfologica o quella della Stabilità dei suoli tanto auspicate da Panico? A nessuno. Saranno pure importanti, ma queste sono cose che propongono e realizzano i burocrati, non i politici.
Interessa ancora a qualcuno che il consorzio ASI detti i parametri dimensionali nelle zone D, un posto dove immondizia e degrado hanno sfrattato persino i topi e le zoccole? Coltivare il piccolo orticello è un chiaro atto di miopia politica e stupisce che tali richieste siano fatte proprio da chi in passato ha militato nel PCI. Da una forza importante del centro sinistra, che aspira a diventare forza dinamica del governo locale, ci si aspetta qualche cosina in più in merito ad uno strumento che tende a disegnare e sviluppare il territorio qualianese per i prossimi anni. Davvero abbiamo bisogno ancora di case e cemento nella nostra città? Può bastare (per i prossimi dieci anni) un piano di soli servizi per rendere “competitivo” il nostro territorio? Davvero bisogna “salvare il salvabile” permettendo alle nuove generazione dei panzatuosti villa bifamiliare con 500 metri di giardino intorno, macchina e cane inclusi? E il restante 95 % della popolazione come si salva? Chi non ha i 1000 metri, il famoso lotto minimo di terreno che dà il diritto divino alla casa, che fa ? Andrà sotto i ponti? Per i figli dei tanti immigrati napoletani divenuti ormai qualianesi a tutti gli effetti, quelli che come diceva mia nonna non hanno “né cielo da vedere né terra da camminare” che facciamo? Li mandiamo a Villaricca 3 o costruiremo Qualiano 2 nel territorio di Giugliano 1? Da un esponente della gauche qualianese ci aspettavamo qualche proposta più “fattibile”. Un politico accorto dello schieramento di centro sinistra avrebbe chiesto al sindaco, ed alla intera amministrazione, una discussione ampia e franca anche su in piano di soli servizi (inclusi gli alloggi popolari per la fasce deboli della popolazione). Avrebbero dovuto chiedere quanto meno un Piano Regolatore a partecipazione popolare. Questa sarebbe stata la migliore garanzia per tutti.

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La discussione del Prg in consiglio comunale. L’obiettivo finale avrebbe dovuto essere quello di arrivare alla discussione del nuovo e seppur restrittivo Prg, in consiglio comunale e cercare di deliberare un testo definitivo di approvazione in cui sarebbero state recepite ed indicate tutte quelle modifiche sostanziali di cui ha bisogno questo strumento pianificatore, secondo le indicazioni che vengono dalla città. Il resto sono solo chiacchiere. La classe dirigente di un partito che affonda le sue radici nel cattolicesimo democratico, nel solco della tradizione sturziana e degasperiana (ormai si dice così), avrebbe chiesto concretamente luoghi, modalità e finalità della costruzione di opere pubbliche ed infrastrutture (i cosiddetti servizi) e quali di esse siano considerate “prioritarie” dall’attuale amministrazione. Dire “bisogna fare questo, codesto e quello” e secondo la”legge bla bla” non è un approccio serio verso il problema. La classe dirigente di un partito di massa che ambisce a fare Politica seriamente, avrebbe messo al primo posto tra gli obiettivi del Prg quelli tesi al miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini, piuttosto che evidenziare e perseguire un obiettivo che interessa poche persone. E’ vero che questo Prg fa acqua da tutte le parti e rappresenta il fallimento politico di una intera classe amministrativa, ma i convenuti dell’arena politica cerchino di essere più credibili, nel senso che, facciano proposte serie e mirate. L’attenta ed oculata politica del cerchiobottismo tutto alla qualianese e cioè della Margherita che strizza continuamente l’occhio al sindaco, non paga, né tanto meno questo, il cerchiobottismo, si riesce a capitalizzare sul mercato della politica. Si affronti questa amministrazione a viso aperto, sul campo delle idee e non della facile demagogia. Una amministrazione seria e consapevole guarda l’interesse di tutti. Poi possiamo discutere se l’attuale governo cittadino sia in grado di farlo o meno. Ma questo è un’altra storia e non fa parte del pacchetto “Offerte e Contributi” dati alla maggioranza.

PEPPE PANELLA

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