L’omicidio di Luigi Magnetti sarebbe stato condotto come atto conseguenziale all’eliminazione di Salvatore Ferrara. Secondo i collaboratori di giustizia ‘o Mucillo sarebbe divenuto ingestibile agli occhi della Vanella Grassi, divenuta, dopo la Girata dai Di Lauro, un sottogruppo degli Amato-Pagano nella Seconda Faida di Scampia. Dunque Magnetti sarebbe divenuto scomodo sia agli Scissionisti poiché avrebbe voluto uccidere lo zio Salvatore Petriccione che ai Di Lauro perché avrebbe ucciso Giuseppe Pica. In sostanza l’epurazione interna decisa sarebbe tornata utile a Petriccione e avrebbe evitato agli Spagnoli di essere colpiti dai nemici di Miezz’ all’Arco.
L’omicidio di Luigi Magnetti parla l’ex boss Guarino
‘O Mucillo venne rintracciato in via Caiazzo ad Arzano dove venne colpito alla testa il 25 settembre del 2007. Soltanto Rosario Guarino ha assistito all’omicidio e ha puntato il dito contro il boss melitese: “Raffaele Amato volevo uccidere anche Fabio Magnetti perchè temeva colpi di testa”. Questa la rivelazione fatta da Guarino, alias Joe Banana, nel dicembre del 2013.
Secondo il racconto dei collaboratori di giustizia l’omicidio Magnetti sarebbe stato ideato e voluto da Petriccione, Lello Amato, Cesare e Carmine Pagano. Inoltre sarebbe stato eseguito per rafforzare gli Amato-Pagano dal suo interno eliminando un giovane ritenuto pericoloso. Secondo i magistrati Amato Senior e Petriccione avrebbero deciso l’omicidio.
Le parole del colonello della Vanella Grassi
Anche il collaboratore di giustizia Antonio Accurso, ex colonello della Vanella Grassi, ha parlato dell’omicidio di ‘o mocillo e delle tensioni con Salvatore Petriccione: “Ad un certo punto Petriccione andò a Melito e parlò con ‘o pisano e Biagio Esposito e poi Amato Raffaele e li trovò Giuseppe Grassi che rivelò loro confidenze che aveva ricevuto da Magnetti, il quale andava dicendo che voleva uccidere Raffaele Amato. A questo punto si decide di eliminare Magnetti. Petriccione, verso mezzanotte l’una, mi fece telefonare dal figlio per andare a Melito a casa sua, ed io mi recai a Melito, dove incontro il solo Petriccione, il quale mi mette al corrente di quanto accaduto e deciso da Lello Amato, che comprendeva anche la commissione da parte di Luigi Magnetti di un ultimo omicidio”
Ordinanza bis per Raffaele Amato
Sabato i carabinieri di Napoli hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Raffaele Amato, boss degli Amato-Pagano – accusato di essere coinvolto, insieme ad altri soggetti, nell’omicidio pluriaggravato di Salvatore Ferrara e del ferimento di Ugo De Lucia e Antonio Caldieri; nell’omicidio di Luigi Magnetti e Carmine Fusco, nonché di detenzione e porto illegale di armi.
Reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare gli Scissionisti melitesi. In particolare, gli omicidi ed i ferimenti in riferimento sono avvenuti a Napoli e ad Arzano, rispettivamente in data 25 settembre 2007 e 9 febbraio 2008.