“Chiediamo giustizia e verità“, sono queste le parole degli amici di Carmine Mario Paciolla, il ragazzo napoletano collaboratore delle Nazioni Unite nel dipartimento Colombiano di Caquetà, trovato morto nella sua abitazione. Il gruppo di giovani si è recato ieri mattina presso il Comune di Napoli, ed ha esposto uno striscione dal balcone del Palazzo.
“Il caso è oscuro e da subito non c’è stata chiarezza – dichiarano -, e abbiamo paura che si palesi un Caso Regeni 2, che si disperdano le energie per appurare la verità sulle circostanze più che sospette che hanno portato alla morte di Mario”. “Un ragazzo come Mario non può morire da solo, non può morire così”, denunciano.
Ad autorizzare e sostenere l’iniziativa è stato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, nel primo pomeriggio di ieri, ha sentito telefonicamente il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Queste la parole raccolte dall’Ansa: “Il ministro mi ha assicurato massimo impegno e massima attenzione della Farnesina sulla vicenda”.