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venerdì, Aprile 19, 2024
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Morte di Andrea Covelli, c’è un denunciato: era sullo scooter che affiancò la vittima

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Simulazione di reato aggravato dalla modalità mafiosa. Questo l’oggetto della denuncia formulata a carico dell’uomo, organico al gruppo Marsicano, deferito qualche giorno fa, lo stesso immortalato dalle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso gli ultimi attimi di vita di Andrea Covelli, ieri sera trovato cadavere. Come anticipato da Internapoli (leggi qui l’articolo) la mattina successiva alla scomparsa del 27enne un uomo ha denunciato presso la stazione dei carabinieri di Pianura la scomparsa del proprio scooter. Mezzo ripreso dalle telecamere come quello che potrebbe aver condotto a Soccavo le due persone che avrebbero affiancato Covelli spingendolo poi a seguirli. Secondo una prima ricostruzione Covelli sarebbe stato ucciso stesso la notte in cui è stato costretto a cedere il proprio Sh di colore nero e il proprio cellulare a due uomini in scooter. Da via Epomeo i tre avrebbero poi imboccato la strada per Soccavo su un Sh bianco guidato da uno dei due sequestratori. L’ultima immagine che immortala Covelli è quella di una telecamera posta all’ingresso di un bar alla rotonda di Don Giustino, tra via Montagna Spaccata e via Padula. Da lì poi il silenzio. La vicinanza dell’uomo denunciato e ascoltato dagli inquirenti indirizzerebbe dunque le indagini sulla guerra in corso a Pianura tra i Calone-Esposito-Marsicano e il gruppo che fa capo a Lorenzo Carrillo e alla famiglia Perfetto, gruppo quest’ultimo in cui sarebbe organico Antonio, il fratello di Andrea Covelli. Una morte senza un perchè come quella di Antonio Zarra, avvenuta sempre a Pianura nell’agosto scorso (leggi qui l’articolo). Anche in quel caso nessun legame con la criminalità ma forse solo conoscenze ‘pericolose’ che potrebbero averli posti nel mirino di qualcuno.

Le ferite sul corpo di Andrea Covelli: il suo cadavere ritrovato ieri sera nella Selva a Pianura

Un volto martoriato. Una maschera di grumi, sangue e materia grigia. Questo lo spettacolo presentatosi agli uomini della squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini) e del commissariato di Pianura (dirigente Arturo De Leone) quando si sono trovati davanti il corpo di Andrea Covelli, il giovane scomparso quattro giorni fa e poi ritrovato ieri sera nella zona della Selva (tra via Domenico Padula e via Vicinale Pignatiello) dopo una ‘soffiata’ arrivata via telefonata anonima alla famiglia. Il corpo, riverso a pancia sotto e mezzo sepolto da un metro e mezzo di terra ed arbusti, era visibilmente martoriato e l’ipotesi, o almeno la prima ipotesi, avanzata dagli inquirenti è che Covelli inizialmente dovesse essere solo vittima di un pestaggio, raid poi degenerato fino alla morte del giovane con il successivo tentativo dei killer di disfarsi in fretta e furia del corpo (leggi l’articolo di ieri). Da qui i colpi di pistola esplosi in pieno volto anche se resta da capire il movente di questa morte così assurda visto che Covelli con la criminalità organizzata non aveva nulla a che fare. Assassini che dunque potrebbero essere stati presi dal panico prendendo cosi la decisione di seppellire la salma nella zona boschiva. Non prima di un tentativo di bruciare il corpo del giovane. Tutte ipotesi al momento visto che bisognerà attendere l’esito dell’esame autoptico.

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L’articolo precedente. Il ritrovamento del corpo di Andrea Covelli

Ci sono volute diverse ore per riconoscere il corpo martoriato del giovane ritrovato dagli uomini del commissariato di Pianura (guidati dal dirigente Arturo De Leone) e da quelli della squadra mobile dopo che una ‘soffiata’ fatta al telefono alla famiglia aveva ‘consigliato’ di andare a cercare il corpo nell’area che a Pianura tutti conoscono come ‘la Selva’. La mamma è stata colta da malore e non è stata in grado di riconoscerlo. Una scomparsa che fin dall’inizio ha preso le sembianze un rapimento: gli investigatori hanno infatti acquisito un video di sorveglianza che avrebbe ripreso il giovane Covelli costretto a seguire due persone su una moto nei pressi della cornetteria di via Epomeo. Fin dalle ore successive alla scomparsa i riflettori si sarebbero accesi su due persone orbitanti nel gruppo Marsicano, ipotesi che ha spinto gli inquirenti sulla pista relativa alla guerra in corso a Pianura tra il gruppo di via Torricelli e i Carrillo-Perfetto.

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