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domenica, Giugno 23, 2024
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Bimbo picchiato, il nonno ‘adottivo’ confessa: “Non mi lasciava lavorare e l’ho colpito”

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Ha confessato il compagno della nonna del piccolo Ryan, colpito brutalmente a soli sei anni perché “non lasciava lavorare” il crudele consorte della nonna. L’uomo si chiama Luigi C. ha settantacinque anni ed ha confessato alla pm del caso Maria Paoli Spinosi di aver colpito il piccolo.

Le percosse al piccolo Ryan 

Il piccolo di sei anni è stato trasportato in ospedale a seguito di ferite gravissime. Inizialmente l’uomo, insieme con la nonna del piccolo, hanno trasportato Ryan nell’ufficio del padre sostenendo di averlo ritrovato in quelle condizioni sul ciglio della strada. Un incidente dovuto ad una distrazione ed un pirata della strada (fantasma perché mai rilevato dalle telecamere) questo il racconto iniziale dell’uomo. Quest’ultimo ha poi confessato di aver lui stesso colpito il piccolo Ryan, aggiungendo al già assurdo gesto altrettante assurde “motivazioni”.

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La confessione del compagno della nonna 

Spostavo dei mobili e lui non mi lasciava lavorare, così l’ho colpito” sarebbero queste le parole con le quali il compagno della nonna ha giustificato il suo gesto. Nell’occhio dell’accusa non compare solo l’uomo ma anche la sua compagna, nonché nonna del piccolo Ryan. Gli inquirenti stanno ancora lavorando al caso per ricostruire le vicende del 19 dicembre scorso, giorno dell’aggressione. Ciò che per ora resta certo è che il piccolo Ryan è stato colpito con ferocia a sangue, causandogli ferite gravissime. Il piccolo si trovava a casa della nonna paterna, affidato a quest’ultima dal figlio (padre di Ryan) come già in precedenza, mentre lui era a lavoro.

Le parole del padre 

Il piccolo sarebbe stato picchiato in due momenti diversi; prima in casa e poi in cortile. Il piccolo avrebbe infatti cercato di sfuggire alle violenze del mostro nascondendosi in cortile ma a nulla pare esser servito visto che l’uomo ha continuato a percuoterlo anche all’esterno dell’abitazione. Una furia che pare essersi scatenata da un “fastidio”. L’avvocato del padre del piccolo Ryan ha dichiarato: “Ha sempre lasciato a sua madre e al compagno il figlio. Era tranquillo come lo sono i genitori che sanno di poter contare sui nonni non ci sono mai stati segni sul corpo del bambino né altro che potessero far pensare a maltrattamenti“.

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