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martedì, Maggio 21, 2024
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Camorra di Miano. Mancò di rispetto agli Amato-Pagano:«Enzo doveva morire»

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Vincenzo Zambrano doveva morire perchè non aveva rispetto per i suoi superiori. E’ questo un particolare emerso nelle ultime ore attraverso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata a Cesare Pagano, Antonio Lo Russo, Oscar Pecorelli e al pentito Biagio Esposito. Nomi che evidenziano lo stretto legame esistente allora tra i Lo Russo e gli Amato-Pagano. Tra i primi a parlare di quel particolare ‘legame criminale’ è stato Biagio Esposito:«La vittima era del rione Sanità e per paura si era rifugiato a Malaga dove aveva conosciuto Domenico Antonio Pagano, detto “zì Mimì”. Siamo negli anni precedenti alla faida. Quando scoppiò quest’ultima Enzo rientrò a Napoli in quanto a quel punto aveva la nostra protezione. Tuttavia i rapporti poi si deteriorano a causa del carattere di questo ragazzo che era irriverente e offendeva continua-mente. Ricordo che si era fidanzato con una ragazza che abitava nella zona dei “Puffi” la quale era intestataria dell’appartamento dove fu poi arrestato Carmine Cerrato. Gli chiesi un favore personale, nel senso di disporre dell’appartamento per “zì Mimì”, ma rifiutò».

Quel ‘no’, come riportato dal Roma, ne decretò la sua condanna a morte:«La decisione arrivò da Cesare Pagano che ne parlò con me a Quarto ed organizzammo il delitto nel senso che bisognava dare appuntamento alla vittima nei pressi del bar Mexico con una scusa e da lì Antonio Esposito detto ‘Quagliarella’ avrebbe dovuto condurlo lì dove i killer lo avrebbero ucciso».

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