Arrestato mentre chiedeva un’estorsione in un bar insieme a un complice. È questa l’ accusa formulata nei confronti di Clemente Massaro, un ventiquattrenne di San Felice a Cancello bloccato lo scorso aprile insieme aun altro giovane, Raffaele Pascarella, nei pressi di una caffetteria cittadina. Il giovane è stato bloccato dagli agenti della squadra mobile, davanti a un bar mentre intascava una tangente da un imprenditore. Il 24enne Clemente Massaro è soprannominato o pecoraro, in quanto appartiene a una famiglia di pastori della zona ed è il nipote del noto pregiudicato Francesco Massaro detto Cicchiello. I due, dopo il fermo, sono stati accompagnati alla questura di Caserta. L’accusa formulata dai magistrati a carico della coppia di giovani è l’ estorsione in flagranza di reato, decade invece l’articolo 7 poichè Massaro ha sempre riferito di comandare lì anche ad Arienzo, ma non ha detto di appartenere ad un clan o ad una organizzazione. La somma richiesta da Massaro alla ditta che sta effettuando i lavori ad Arienzo ammontava a 10 mila euro, questo trapela dalla denuncia dell’imprenditore. Il 23enne disse: “Questa è zona mia e vi dovete mettere a posto, o mi dai i soldi o ti incendio tutti gli escavatori”.
Arriva il verdetto
Entrambi hanno deciso di farsi giudicare con il rito abbreviato ed oggi sono comparsi davanti al giudice Minio.Il pm aveva chiesto 5 anni di carcere, il giudice li ha condannati a 4 anni Massaro, e a 3 anni e 4 mesi Pascarella, come riportato dal sito edizionecaserta.
Massaro era difeso dagli avvocati Jappelli e Orlando Sgambati, mentre il pastore di Durazzano dal solo Orlando Sgambati.