E’ iniziato il conto alla rovescia per l’attesissima cena della Vigilia. Un cenone che, come da tradizione napoletana, sarà poco incline al risparmio calorico. Pietanze magicamente innaffiate da vini bianchi e secchi campani serviti freddi (Falanghina, di Fiano, di Greco di Tufo o di Solopaca o Coda di Volpe).
L’antipasto della Vigilia
Non può mancare la classica insalata di polpo, ma anche alici e salmone marinati. Spazio anche alla pizza di scarole, meglio se ‘avanzata’ dallo spuntino dell’ora di pranzo.
Il primo piatto
Pochi dubbi sul primo piatto. L’unica decisione riguarda la pasta da associare alle vongole con o senza pomodorini: spaghetti o vermicelli. Per chi non gradisce le vongole invece le alternative rappresentano scampi, l’astice o la pescatrice
Il secondo piatto della Vigilia
Secondo piatto a base di pesce preparato al forno o, a volte con una frittura, ma sempre di pesce fresco Anche qui la tradizione richiede del pesce al forno da scegliere tra spigola all’acqua pazza o al forno, orata in cartoccio o molte volte una bella frittura fatta al momento di gamberi e calamari con anche dei merluzzetti piccoli. Il Cavalcanti consigliava anche una casseruola di “calamarielli e seccettelle (seppioline)” eventualmente fatta con la salsa, ma il pesce in bianco ha tutto un altro sapore.
Secondo piatto
Nella cena della vigilia non manca mai il Baccalà e il Capitone, anche se quest’ultimo non gradito a tutti. A far la voce grossa è il baccalà che si prepara fritto a zeppoline: è il vero piatto della tradizione e dev’essere spugnato bene e non troppo salato.
I contorni
A riempire la tavola c’è la classica insalata di rinforzo. Preparata in genere con cavolo bollito, condito con molte acciughe salate, olive verdi e nere, giardiniera e pezzi di papaccelle, i peperoni rossi e verdi, meglio se piccanti. Il tutto condito con un buon aceto.
La Frutta della Vigilia: fresca e secca
La frutta fresca prevede, invece, mele annurche del beneventano e mandarini dei campi flegrei, oltre al melone di pane. Ad essere gradita più che mai è, infine la frutta secca con noci, mandorle, nocciole campane, fichi del Cilento e datteri.
I dolci natalizi
Dopo al frutta è il momento dei dolci: struffoli, roccocò, raffiuoli, cassatine, susamielli, le paste reali e i mostacciuoli al cioccolato.