Ordinanza annullata per Debora Amato indicata come la reggente degli Amato-Pagano. La clamorosa decisione è stata presa nelle scorse ore dalla Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Luigi Senese ed ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che aveva confermato nei confronti della Amato il giudizio di gravità indiziaria formulato dal gip per il quale la donna era il capo indiscusso del clan con base a Melito e Mugnano. Ed invece ad avere la meglio presso la Suprema Corte sono state le argomentazioni dell’avvocato Senese. Debora Amato era stata arrestata nel dicembre scorso: contro di lei le dichiarazioni di una sfilza di collaboratori di giustizia tra cui Salvatore Roselli e Raffaele Imperiale su tutti.
Così sulla base di questo materiale probatorio, la Dda di Napoli ha sostenuto che la Amato, a partire dal 2021 e a seguito dell’arresto di Marco Liguori Marco, in qualità di membro libero della famiglia Amato (in quanto figlia di Rosaria Pagano e sorella di Carmine Amato e Raffaele jr.) abbia assunto il ruolo di capo del clan. La difesa con il suo ricorso ha invece evidenziato l’assoluta illogicità dell’ipotesi accusatoria condivisa dai due giudici di merito che si sono pronunciati sulla vicenda cautelare ed è riuscita ad ottenere un clamoroso annullamento da parte degli Ermellini che hanno condiviso appieno le doglianze difensive.
Quello di Debora Amato è il secondo annullamento ottenuto nel giro di poche settimane dal penalista dopo quello Emanuele Cicalese (il genero di Raffaele Amato) con la Cassazione che ha annullato anche in quel caso l’ordinanza del tribunale del Riesame con cui si era ritenuto che Cicalese fosse l’organizzatore del traffico di stupefacenti svolto per il clan Amato Pagano.