Un patto di interessi. Interessi criminali. E’ quello siglato tra gli afragolesi e quelli di Casoria ‘eredi’ del clan Moccia per oltre trent’anni dominus incontrastato dell’area nord. E’ questo un passaggio significativo contenuto nell’ultima ordinanza di custodia cautelare (eseguita ieri dai carabinieri della compagnia di Casoria all’indirizzo di otto persone) che ha svelato retroscena e interessi della formazione criminale operante nell’hinterland. Una storia fatta di contrasti, rivalità e incomprensioni tra gruppi diversi.
In tale contesto si inserisce la scarcerazione di Amilcare Cervo, ras di Casoria già facente parte insieme al fratello gemello Vincenzo del gruppo facente capo al vecchio boss Giuseppe Angelino. Cervo, approfittando della momentanea uscita di scena del gruppo Barbato-Bencivenga (a causa delle carcerazioni subite da tale gruppo) acquisì il controllo del territorio di Casoria forte anche dell’alleanza con un altro gruppo, quello dei Barbato-Luongo operante a Afragola. Un accordo basato appunto sul controllo delle estorsioni e dei traffici illeciti su Casoria.