Come è morto Gioele? E’ ciò che da giorni si chiede mezza Italia senza riuscirsi a dare una risposta certa. Ad uccidere Gioele Mondello non sarebbe stata la madre Viviana Parisi, ma un animale selvatico. E’ questa la tesi di Claudio Mondello, cugino di Daniele e legale della famiglia.
“Il bambino sfugge alla vigilanza della madre e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo, ma i suoi tentativi falliscono”.
E’ a quel punto, secondo il legale della famiglia Mondello che Viviana si sarebbe recata in direzione del pilone per cercare il povero Gioele
“Al fine di meglio orientarsi, quindi, decide di salire sul pilone della corrente e guadagnare una posizione di privilegio rispetto al luogo circostante.È vero che il traliccio è posto più in basso rispetto alla collina adiacente, ma è l’unica tipologia di struttura che consenta di guardarsi intorno a 360 gradi. È compatibile, pertanto, con l’idea di chi voglia perlustrare la zona limitrofa; probabilmente (così ipotizzo) per guadagnare il contatto visivo col bambino”. “Da quella posizione – ipotizza ancora Claudio Mondello – Viviana, finalmente, rintraccia Gioele: si affretta a scendere, ma, probabilmente per evitare di perdere tempo, ritiene preferibile saltare”.
Come è morto Gioele? La tesi dell’avvocato della famiglia Mondello
Scelta, questa, che risulterà fatale, visto che Viviana Parisi si frattura la spina dorsale in ben due punti e da quel momento non vedrà più suo figlio. Anzi, il piccolo Gioele Mondello sarà protagonista, purtroppo, di un vero e proprio horror.
“È probabile che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto (forse un suino nero dei nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado). Quanto sopra deve essere vagliato, in modo accurato, e supportato da evidenze tali da rendere impossibile ogni alternativa possibile. Un lavoro che impone pazienza, rispetto e silenzio”.
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