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domenica, Aprile 28, 2024
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Contrabbando di gasolio dall’Ungheria a Napoli, era spacciato per anticorrosivo

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Contrabbando di gasolio dall’Ungheria a Napoli, era spacciato per anticorrosivo. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito di un piano operativo finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico di carburante, prelevato nell’Est Europa e destinato all’utilizzo nel territorio italiano in evasione d’imposta, hanno sequestrato 27mila litri di gasolio di contrabbando, spacciato per liquido anticorrosivo, nonché un autoarticolato utilizzato per il trasporto illecito, denunciando il conducente alla locale Procura della Repubblica per contrabbando di prodotti petroliferi. L’attività di polizia giudiziaria è stata convalidata dall’Autorità Giudiziaria di Treviso.

DALL’UNGHERIA ALL’ITALIA

Il mezzo, proveniente da una città dell’Ungheria situata nei pressi del confine con l’Austria, dopo aver fatto ingresso in Italia dal valico di Tarvisio, è stato selezionato, per il suo procedere incerto, dai finanzieri del Gruppo di Treviso, nel corso di un controllo, in fascia notturna, al casello autostradale di Venezia Est, importante punto di snodo della viabilità interregionale che, ogni anno, registra il transito, in sola uscita, di oltre 3,5 milioni di veicoli, di cui circa il 16% autoarticolati, in buona parte provenienti dalla cosiddetta “rotta balcanica”.

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IL VIAGGIO FINO A NAPOLI

Il conducente, di nazionalità slovacca, alla domanda circa la tipologia di merce trasportata, l’origine e la destinazione del viaggio, ha riferito di non conoscere che tipo di prodotto trasportasse e neppure il luogo esatto di consegna finale, in provincia di Napoli, esibendo una lettera di vettura internazionale riportante l’indicazione del prodotto trasportato, un olio minerale denominato “Anticorrosive Liquid”, il nome della società slovena venditrice, della società italiana acquirente e, quale presunto luogo di destinazione finale del prodotto, la provincia di Napoli.

Il documento di trasporto, inoltre, era accompagnato da un certificato attestante le caratteristiche chimiche dell’anticorrosivo, con tanto di modalità di impiego.

Sono state le operazioni di campionamento e analisi speditiva a far emergere che il liquido, custodito in 27 contenitori da 1000 litri ciascuno, con modalità pertanto oltremodo pericolose, aveva le medesime caratteristiche fisiche del gasolio per autotrazione, conferma poi giunta dal Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Venezia – Marghera.

LE FRODI SUI CARBURANTI

Non è la prima volta che i contrabbandieri di prodotti petroliferi tentano di eludere i controlli delle pattuglie delle Fiamme Gialle spacciando il gasolio o la benzina, sottoposti ad accisa, per altri tipi di derivati del petrolio, sui quali non grava alcuna imposta, oppure simulando consegne fantasiose in Paesi d’oltreconfine come Malta, Grecia, Spagna.

Le frodi alle accise arrecano gravi danni alle entrate dello Stato ed effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza, anche a causa delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali.

L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso conferma l’importanza, per un efficace contrasto di tali fenomeni illeciti, del controllo della viabilità primaria e secondaria del territorio regionale, attraverso un presidio costante di pattuglie su strada, anche in orari notturni e in giorni festivi, sulla scorta dell’analisi dei flussi veicolari maggiormente a rischio.

La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Treviso, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza (art. 5, comma 1, D.lgs. n. 106/2006, come introdotto dall’art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021).

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