Dopo uno screening dei contatti dei cittadini positivi, il responso sembra essere rassicurante. Il focolaio è stato circoscritto e tutte le misure previste dal protocollo sono state già adottate. “La scorsa settimana abbiamo avuto un episodio che ha riguardato il campo rom di Secondigliano, dove abbiamo individuato alcuni positivi. Abbiamo provveduto a fare dei tamponi ai familiari stretti, i quali sono risultati positivi. Quando altri parenti hanno saputo della positività dei loro cari, sono venuti dalla Serbia in auto. Ora – ha aggiunto De Luca – la situazione è sotto controllo: abbiamo fatto 80 tamponi, di cui 8 positivi e tre di questi sono riconducibili, appunto, alle persone venute dalla Serbia. Ciò conferma che il nostro governo ha deciso, finalmente, di chiudere le frontiere nei confronti di Paesi dell’Est, ma dobbiamo fare ancora di più perché i controlli non sono ancora efficaci e non possiamo avere focolai di importazione. Controlli che dovrebbero fare le forze dell’ordine e la Polizia Municipale di Napoli“.
A rendere più complicato il monitoraggio dei contagiati ci ha pensato una variabile inattesa: l’arrivo di
12 persone extracomunitarie tramite un’associazione. E’ stato lo stesso Presidente
De Luca ad annunciarlo nella consueta diretta del venerdì pomeriggio. “
Ieri sono arrivate a Napoli 12 persone extracomunitarie, portate qui, probabilmente, da un’associazione di volontariato. I 12 test rapidi effettuati erano risultati tutti negativi, ma uno di loro, ai tamponi processati da noi, è risultato positivo. In questi giorni, siamo impegnati in maniera ossessiva e puntuale per rincorrere fino all’ultimo migrante o abitante dell’Est europeo, sostituendoci o accompagnando le forze dell’ordine, confidando nel fatto che abbiano più rigore. Credo che debbano essere bloccati anche gli Usa, visto che gli Stati Uniti sono oggi il Paese con il numero maggiore di contagiati e di morti”.