La gestione degli affari criminali dei fratelli Cancello (Elia e Maurizio) non piaceva a ‘zia’ Rosaria Pagano. Questa la ‘colpa’ dei due ras ai quali fu recapitato un ‘messaggio di morte’: l’esecuzione di Luigi Di Rupo, uno dei loro uomini più fedeli. A raccontare quel retroscena (contenuto nell’ultimo decreto di fermo che ha interessato la cosca di Melito) è stato Paolo Caiazza, nipote di quel Pietro che con Ciro Mauriello rappresentavano i generali ‘sul campo’ della Pagano prima della rottura che si consumò tra i due.
«Mio zio mi raccontò che dei fratelli Cancello si lamentavano in molti,che erano in particolare contro Di Rupo, poi ucciso, referente a Melito per le estorsioni, il quale aveva un atteggiamento scostante verso i vecchi del clan». Di Rupo fu intercettato in strada da quattro uomini a bordo di due scooter di grossa cilindrata; scappò in direzione delle “palazzine” di Melito, cercando rifugio in un bar di via Po dove fu freddato con diversi proiettili.