Dopo due pesanti condanne di primo grado, una delle quali a Napoli con pena di 20 anni per aggravante mafiosa, arriva una svolta giudiziaria per Vincenzo Scognamiglio. La Corte d’Appello di Taranto lo ha assolto “per non aver commesso il fatto” nel procedimento in cui era accusato di aver pilotato droni utilizzati per trasportare droga e cellulari nella casa circondariale di una città pugliese.
La sentenza riforma completamente la condanna di primo grado, che gli aveva inflitto otto anni di reclusione. A difendere Scognamiglio in questo procedimento è stato l’avvocato Antonio Bucci.
Diversa la situazione a Napoli, dove è attualmente detenuto. In primo grado, il Tribunale partenopeo (32esima sezione penale) ha riconosciuto la sua responsabilità e lo ha condannato a 20 anni di carcere per reati aggravati dal metodo mafioso. Anche in Appello a Napoli, Scognamiglio sarà difeso dall’avvocato Bucci.
Intanto, nuove accuse sono state notificate dalla Procura di Napoli: una maxi-inchiesta ha portato all’indagine di circa trenta persone, sospettate di aver commesso reati simili tra il 2023 e il 2024, nell’ambito di un traffico illecito sempre legato all’utilizzo di droni per rifornire i detenuti.