Una vera e propria ecatombe giudiziaria. È quella abbattutasi sul gruppo di Luigi Esposito ‘o sciamarro, boss con base a Marigliano. Si è svolto oggi il processo d’appello che ha visto consistenti sconti di pena per gli imputati che comunque non hanno evitato la stangata: oltre quattrocento anni di carcere. Le pene più severe sono state quelle inflitte al ras di Ponticelli Michele Minichini ‘a tigre (10 anni e otto mesi in continuazione con altra sentenza), Antonio Improta (10 anni e cinque mesi), Daniele Morano (7 anni), Massimo Pelliccia (10 anni), Cristiano Piezzo (9 anni e due mesi), Tommaso Schisa (7 anni e dieci mesi), Valentino Sodano (8 anni e dieci mesi), Ciro Taglialatela (14 anni), Alessandro Sposito (9 anni e quattro mesi), Gabriele Valentino (9 anni), Antonio Foria (9 anni e quattro mesi), Antonio Morano (9 anni).
L’inchiesta da cui trae origine il processo è quella sui cartelli criminali satellite del clan Mazzarella, in particolare a Marigliano e Brusciano. La Procura, grazie anche ai collaboratori di giustizia, eicostruì fatti avvenuti dal 2014 al 2017, attraverso una serie di agguati e attentati tra i gruppi di Luigi Esposito o’ sciamarro, nipote di Salvatore o’ sciamarriello, e quello di Cristiano e Fortunato Piezzo.