Stamane la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di 7 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di omicidio doloso aggravato dal metodo mafioso e porto abusivo di armi da fuoco in luogo pubblico. In manette sono finiti Michele Minichini (foto 3), Giuseppe Prisco, Giulio Ceglie, Vincenza Maione (foto 4), Gabriella Onesto (foto 1), Ciro Contini (foto 2), Mariarca Boccia.
Il provvedimento cautelare compendia gli esiti delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, con l’ausilio di personale del Commissariato Ponticelli, relativi a tre omicidi, commessi tra il 2016 e il 2018 da affiliati al clan Schisa-Minichini , all’epoca dei fatti operante nel Rione De Gasperi a Ponticelli e alleato con il clan Rinaldi-Reale di San Giovanni a Teduccio.
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Le indagini, fondate anche sulle dichiarazioni rese da alcuni pentiti, hanno consentito di documentare come i predetti omicidi siano maturati nell’ambito di una forte contrapposizione venutasi a creare tra il clan Schisa-Minichini ei loro ex alleati del clan Sarno.
Il fratello dei Sarno
Il primo omicidio sul quale le indagini hanno fatto luce è quello di Giovanni Sarno , avvenuto a Ponticelli il 7 marzo 2016. La vittima fu uccisa mentre si trovava all’interno della sua casa con due colpi d’arma da fuoco esplosi da sicari appartenenti al clan Schisa-Minichini, perché fratello di esponenti del clan Sarno che avevano deciso di collaborare con la giustizia.
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Il pusher del clan De Micco
Il secondo episodio delittuoso è l’omicidio di Salvatore D’Orsi, avvenuto a Ponticelli il 12 marzo 2018. Il pusher ritenuto vicino al clan De Micco fu colpito da numerosi proiettili sotto la sua casa e morì il giorno dopo in ospedale per le ferite riportate.
Mario Volpicelli, una vittima ‘innocente’
Il terzo omicidio ricostruito dalla Procura è quello di Mario Volpicelli, avvenuto a Ponticelli il 30 gennaio 2016. L’uomo fu vittima di un agguato a colpi d’arma da fuoco mentre rientrava a casa. Fu individuato come obiettivo dai sicari perché imparentato con l’autore di un altro omicidio, avvenuto qualche tempo prima, ai danni di un esponente del clan .


