giovedì, Luglio 31, 2025
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Estorsione al Caf, il ras del clan Fabbrocino: “Mi fai andare al mare?”

Una figura ambigua si muoveva tra il mondo dei professionisti e quello della criminalità organizzata. Questo è il profilo di Gennaro Maturo, fratello del ras Francesco detto ‘o scoccator per il quale il Tribunale di Napoli ha proceduto separatamente con decreto di giudizio immediato, nell’ambito del procedimento penale con più azioni esecutive dello stesso disegno criminoso, anche in tempi diversi, con violenza e minacce consistite.

L’indagine sull’immigrazione clandestina

Secondo la Dda di Napoli, il 54enne avrebbe avuto il compito di curare l’istruttoria delle pratiche illecite, inoltre, si sarebbe occupato della riscossione dei crediti vantati dal gruppo nei confronti di persone che avrebbe usufruito dei suoi ‘servizi’. Di lui si sarebbe avvalso Aniello Annunziata, accusato di essere il capo del gruppo che forniva le direttive agli associati e manteneva i contatti con gli intermediari ed i procacciatori dei cittadini extracomunitari che volevano entrare in Italia.

L’avvocato di San Giuseppe Vesuviano metteva a disposizione dei propri collaboratori diverse identità digitali e dispositivi elettronici. Ieri i due sono stati indagati insieme a Vittorio Malfettore, Gaetano Cola, Roberto Lombardo, Autilia Miranda, Ashaduz Zaman, Fazulul Karim e Gabriele Auricchio.

Come veniva organizzato il sistema dell’immigrazione illegale

Il gruppo di Annunziata avrebbe realizzato una complessa struttura logistica tesa a diversi reati al fine del favoreggiamento illegale della immigrazione clandestina. In particolare, avrebbe predisposto la documentazione falsa con la quale veniva simulata la sussistenza di requisiti di legge per ottenere il rilascio di Nulla Osta ai richiedenti. Nel sistema avrebbero partecipato anche intermediari italiani e cittadini extracomunitari, soprattutto bengalesi, interessati a regolarizzare la propria posizione giuridica.

L’organizzazione avrebbe anche contattato alcuni titolari di ditte per conto delle quali far figurare falsamente le richieste di impiego lavorativo. L’obiettivo finale sarebbe stato attestare l’inesistente necessità di manodopera, mettendo a disposizione, dietro compenso, le proprie realtà imprenditoriali per assunzioni che non si sarebbero mai concretizzate.

L’estorsione della camorra al titolare del Caf

Così anche la camorra aveva fiutato l’affare dei flussi. Questo emergerebbe dall’estorsione del ras ‘o scoccatore condotte tramite il fratello Gennaro Maturo ai danni di un gestore di un Caf situato a San Giuseppe Vesuviano. Proprio il titolare del patronato ha denunciato alcuni episodi agli agenti della Squadra Mobile di Napoli. Nell’agosto del 2024, Francesco Maturo lo avrebbe minacciato dicendogli: Mi fai andare al mare quest’anno… Io non ti sto chiedendo la capa di Napoli ma ci fai andare al mare. Secondo la Procura di Napoli, il ras ‘o scoccator’ si sarebbe fatto consegnare 2.500 euro dal titolare del Caf.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.