Avrebbero messo a ferro e fuoco la Torretta di Chiaia per prendere il controllo degli affari illeciti nel quartiere. Nei giorni scorsi per il gruppo Strazzzullo è arrivato il primo colpo da ko: nel processo, svolto con il rito abbreviato, sono arrivate le prime condanne per Giovanni Strazzullo ‘o chicc’ e i suoi. Strazzullo ha incassato 12 anni di carcere ma pene ugualmente considerevoli sono state comminata ai suoi sodali, il suo braccio destro Armando Mastroianni ha infatti rimediato 10 anni, Mariano Cangiano 9 anni e 4 mesi, Gennaro Ruggiero 8 anni mentre Emanuele Mastroianni ha incassato 2 anni e sei mesi. Il gruppo criminale due anni fa si ero responsabile di scorribande armate con esplosioni di colpi d’arma da fuoco Torretta di Chiaia e aveva taglieggiato i parcheggiatori abusivi della zona del lungomare di Mergellina, minacciandoli anche con l’uso delle armi. In particolare, il 3 settembre di due anni fa, per intimidire uno dei parcheggiatori, gli indagati non avevano esitato ad adoperare un fucile mitragliatore, brandito mentre percorrevano a folle velocità le vie del centro cittadino, circostanza che tra le altre ha portato all’emissione di un decreto di fermo.
Il racket degli Strazzullo ai parcheggiatori
Cento euro a parcheggiatore abusivo. Questa l’imposizione, se non un vero e proprio diktat, dei ras del gruppo Strazzullo agli abusivi della sosta della zona di Mergellina. E’ questo un altro particolare emerso dal fermo che ha scompaginato il gruppo retto dall’emergente Giovanni Strazzullo detto Chicco e composto dai fratelli Armando ed Emanuele Mastroianni, Gennaro Ruggiero e Mariano Cangiano. L’inchiesta è quella condotta dai pubblici ministeri Celeste Carrano e Maria Sepe che hanno scoperchiato il ‘vaso di Pandora’ della mala del ‘salotto buono’ (si fa per dire) di Napoli. Dalle carte emergevano le intimidazioni e le minacce perpetrate ai danni dei parcheggiatori abusivi e contenuti nella denuncia di uno di loro alla squadra mobile con l’uomo che ha spiegato agli inquirenti che «Questi personaggi stanno cercando di emergere mettendo in atto un giro di estorsioni infatti ho saputo che Mastroianni e Ruggiero si sono chiamati i parcheggiatori di via Caracciolo ed hanno chiesto la somma di 100 euro settimanali ad ognuno di loro». Un clima insostenibile tanto che, come ribadito nel dispositivo: «Il 4 o il 5 luglio scorso, non ricordava con precisione il giorno, era stato nuovamente avvicinato da Armando Mastroianni, questa volta in compagnia di Gennaro Ruggiero, a lui noto come Sasy, che puntandogli al volto una pistola a tamburo lo minacciava intimandogli di scomparire definitivamente dal quartiere, altrimenti gli avrebbe sparato». Non solo.«La circostanza che anche il fratello fosse stato destinatario di atti di violenza da parte degli stessi soggetti determinava in lui la convinzione che i motivi per cui lui e il fratello erano stati minacciati e percossi fosse da ricondursi alla loro vecchia amicizia con Silvio Cirella, dal momento che quest’ultimo era in pessimi rapporti con la famiglia Strazzullo. Spiegava poi che i contrasti tra la famiglia Cirella e la famiglia Strazzullo erano da ricondursi non solo a vecchi dissapori dovuti a una relazione sentimentale tra Vincenzo Cirella, cugino di Silvio, e Giovanna Mastroianni, nipote di Armando Mastroianni e attuale compagna di Gennaro Ruggiero, ma anche alla gestione dell’attività di spaccio di sostanza stupefacenti nella zona di via Camillo Cucca». Oltre a questo il tentato omicidio di un altro parcheggiatore, Raffaele Fioretti. Secondo qla ricostruzione della Procura l’uomosarebbe stato vittima di un tentato omicidio con un’auto diretta contro di lui alla Riviera di Chiaia. Alla questura quella stessa sera una donna chiama al 113 affermando di aver assistito alla scena e di essere certa che chi guidava voleva uccidere Fioretti.