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sabato, Aprile 20, 2024
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Frattamaggiore. Bruciato vivo durante la videochiamata. Pasquale si difende: “Non ho dato fuoco io a Nicola”

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 “Non ho dato fuoco io a Nicola, mi sento accusato ingiustamente”. Così il 39enne Pasquale Pezzella si è difeso al cospetto del Gip del tribunale di Napoli Nord Daniele Grunieri, durante l’udienza di convalida del fermo emesso dagli inquirenti che lo accusano di tentato omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Una grave accusa contestatagli in relazione alla violenta aggressione subita la sera del 30 giugno scorso a Frattamaggiore dal 36enne Nicola Liguori, cosparso di liquido infiammabile mentre era su una panchina e stava effettuando una videochiamata alla fidanzata. Liguori è tuttora in prognosi riservata all’ospedale di Bari con ustioni sul 45% del corpo. Pezzella, assistito dall’avvocato Fernando Pellino (presente anche il pm di Napoli Nord Alberto Della Valle), ha risposto alle domande del Gip respingendo ogni accusa.

    “Conosco Nicola Liguori da quando siamo bambini – ha raccontato Pezzella – perché abitiamo nello stesso quartiere, ci salutiamo, ma non posso dire che siamo amici. La sera del fatto, quando ho visto le fiamme dalla finestra di casa mia, sono sceso e insieme ad un’altra persona ho provveduto a spegnere il fuoco che ancora coinvolgeva parte della panchina; in quel momento però Nicola già non c’era più”. Il Gip non ha posto domande a Pezzella circa il presunto movente, quello del furto di un motorino, che sarebbe stato indicato dal fratello di Liguori, cui quest’ultimo aveva dato indicazioni prima di perdere i sensi.

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L’avvocato Pellino ha sottolineato la presenza di un’unica fonte dichiarativa, ovvero il fratello di Liguori, Biagio, che ha soccorso il 36enne raccogliendo poche parole in cui la vittima avrebbe parlato di “Pasquale”, e del furto di un motorino.

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