Un lungo applauso e il volo dei palloncini bianchi hanno salutato l’uscita del feretro di Arcangelo Correra. Gli amici del giovane hanno preparato un videomessaggio per salutare per l’ultima volta il 18enne.
L’omelia dell’arcivescovo Battaglia
Durante i funerali l‘arcivescovo Mimmo Battaglia ha lanciato un forte appello davanti ad una chiesa gremita. “Se davvero sono vere le nostre lacrime non possiamo fingere, perché Arcangelo non merita la nostra finzione. Non possiamo essere ipocriti, perché facciamo morire di nuovo Arcangelo. Se non siamo qui per gridare basta a questa violenza, non faremo nulla per Arcangelo. Basta con la morte dei ragazzi, basta con ogni logica di violenza. Non possiamo fingere. Tutto questo dipende anche da voi, da noi, da tutti”.
“Vi prego, non abbiate paura di avere paura e abbiate il coraggio di avere coraggio, perché le cose possono cambiare. Ma dovete avere il coraggio di mettervi in gioco nel nome della verità, del Vangelo, della vostra coscienza. Vi prego, non date mai a nessuno in appalto la vostra coscienza. Difendete sempre la vostra dignità e libertà. È il modo vero che abbiamo di onorare Arcangelo. Ricominciare, cambiare via. Significa credere che la violenza porterà solo violenza. La terza parola è vita. Nel nome di Arcangelo scegliete di stare dalla parte della vita, non sprecate gli anni più belli. Le armi non servono, le armi sono morte, volete onorare Arcangelo, scegliete l’onestà”, ribadisce Battaglia.
La folla accompagna la bara nell’ultimo viaggio di Arcangelo Correra
Bara bianca, palloncini e tante maglietta per ricordare Arcangelo Correra. Una folla di amici, parenti e conoscenti hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio il 18enne che è stato colpito da un proiettile esploso dall’amico Renato Caiafa nelle prime ore di sabato in piazzetta Sedil Capuano. Le esequie si sono tenute nella chiesa di Santa Maria a Formiello.
La commozione dello zio
La veglia per Arcangelo Correra
C’è stata una veglia funebre nella chiesa Sant’Anna ai Tribunali. Al funerali molti hanno indossano una maglietta con davanti la fotografia di Correra e la scritta “Io sono leggenda l. A.C.”. Dietro un’altra scritta: “Vivi sempre con noi. Ti ricorderemo con quel sorriso stampato in faccia. ARCA”.
Gli amici: “Vogliamo sicurezza”
Gli amici e i conoscenti chiedono: “Più sicurezza soprattutto di sera, le pattuglie devono girare di notte e non di mattina, quando serve meno. Ora i familiari non si rendono ancora conto che non ci sarà più, ma quando finirà la bolla si accorgeranno che Arcangelo non c’è più. Non meritava questa fine, era un ragazzo buono. È vero- concludono- girano troppe armi e un tanti la usano troppo con disinvoltura”. Tanti i messaggi e i cartelloni in ricordo di Arcangelo come quello delle sorelle Anna e Gilda che scrivono: “Arcangelo Vive”, con tanti cuori disegnati.