Giorgio Armani, re della moda italiana, si è spento all’età di 91 anni il 4 settembre a Milano. I funerali saranno celebrati a porte chiuse lunedì 8 settembre, nel pomeriggio. Per l’occasione la città di Milano, dove ha vissuto e lavorato e la città natale di Piacenza hanno dichiarato lutto cittadino.
La camera ardente
La camera ardente sarà visitabile il 6 e il 7 settembre dalle 9 alle 18, a Milano, in via Bergognone 59, presso l’Armani/Teatro.
I dipendenti del gruppo Armani accederanno con un ingresso prioritario grazie alla scansione del badge aziendale. Il primo controllo del badge verrà effettuato dalla sicurezza all’angolo tra piazza delle Culture e via Bergognone 38, vicino alla stazione dei taxi. Poi l’ingresso avverrà attraverso il passaggio pedonale della portineria di via Bergognone 59 e sarà necessario timbrare al tornello. La fila dei dipendenti e degli ospiti, per accedere al teatro, diventerà unica subito dopo l’ingresso, mentre l’uscita per tutti è prevista da via Bugatti.
La raccomandazione è di non scattare foto e video e di rispettare gli ospiti che sono in fila.
Le ultime parole
La morte di Giorgio Armani lascia dispiacere nel mondo della moda, segnando la fine di un’epoca.
Le sue ultime parole accentuano il concetto di speranza e comunità :“Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia“.
ll pensiero di Armani è scritto in bianco su fondo nero anche nel mega store di Emporio Armani in via Manzoni, a Milano, dove un pannello con una citazione dello stilista accoglie i clienti all’ingresso.
Elegante e raffinato come lo stile che lo ha reso famoso nel mondo le ultime parole trovano eco nel messaggio pubblicato questa mattina sui principali quotidiani da dipendenti e familiari: “In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia. Ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore”.
Re Giorgio, come era chiamato dai ammiratori e collaboratori, non aveva mai saltato uno show. All’indomani della morte di Giorgio Armani, le sedi aziendali, i negozi, i ristoranti e l’hotel sono aperti. Nessuna chiusura per lutto. Si lavora, come ha sempre fatto il fondatore.
La tristezza per la scomparsa del fondatore della casa di moda la si legge però nei volti di dipendenti, clienti e curiosi che a pochi metri da lì transitano per il ‘distretto commerciale’ di Armani in via Manzoni, con libreria, ristoranti, hotel e il mega store di Emporio.
Per tributarlo, in molti oggi si sono presentati in azienda vestiti di nero o blu scuro, rigorosamente Armani. Il cancello è chiuso a metà, mentre fuori dal teatro dove domani verrà aperta la camera ardente qualcuno ha già lasciato fiori e biglietti per omaggiare il re della moda.