domenica, Luglio 20, 2025
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Assurdo a Ponticelli, giudice di pace aggredita in udienza per un documento falso

Consegna al giudice un documento di riconoscimento falso ma il magistrato se ne accorge e lui, per cercare di far sparire le prove, tenta di strapparglielo di mano causando la distorsione di un dito.

Assurdo a Ponticelli, giudice di pace aggredita in udienza per un documento falso

E’ successo oggi pomeriggio, nell’ufficio del giudice di pace di Ponticelli, a Napoli. La magistrata, una donna di 61 anni, è stata costretta a sospendere l’udienza.

Dopo essere andata a farsi medicare la distorsione (i sanitari l’hanno giudicato guaribile in dieci giorni), si è recata nella vicina stazione dei carabinieri per denunciare l’aggressione.

POTREBBE INTERESSARTI – Omicidio di Emanuele Tufano, Gratteri: “Riempiamo Napoli di telecamere”

Emanuele Tufano aveva appena 15 anni ed è stato ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre, durante una sparatoria a Napoli. Gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti in via Carmeniello al Mercato all’angolo con corso Umberto I dove era riverso a terra privo di vita il corpo, classe 2009 e originario del rione Sanità. Sul caso indagano gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che stanno ricostruendo la dinamica dei fatti.

“Io non sono un sociologo, un educatore, faccio il magistrato, il procuratore capo della Repubblica. A Napoli c’è una scopertura di organico del 10 per cento, in Veneto del 40 per cento. Qui a Napoli ci sono tra i migliori investigatori d’Italia, scopriamo l’80 per cento dei reati di strada e siamo di gran lunga superiori alla media e abbiamo dato un’accelerazione anche dal punto di vista dei risultati rispetto al passato“. Così il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, a margine di Casa Corriere, in merito all’uccisione, nella notte tra mercoledì e giovedì, di un 15enne a colpi d’arma da fuoco al Corso Umberto.

“So che il Comune e la Regione hanno stanziato soldi per più telecamere – ha aggiunto – se ci sono più soldi mettiamo più telecamere perché più telecamere abbiamo e meglio è e riusciamo a scoprire più reati perché se qualcuno pensa che con i pedinamenti risolviamo i problemi della sicurezza sul piano investigativo vuol dire che non conosce la realtà criminale di questo momento. La cosa che più di tutti mi viene in mente oggi – ha concluso – è che se ci sono soldi disponibili riempiamo di telecamere la provincia di Napoli“.

Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.