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E’ tornato in sella alla sezione giuglianese del Partito Socialista Italiana, il Geometra Antonio Ferraro adesso come coordinatore cittadino lancia sfide e progetti in vista delle prossime elezioni amministrative. Il partito si è dato una nuova dirigenza. Il segretario nazionale è un giovane campano, Enzo Maraia, che riveste anche la carica di consigliere regionale, mentre il segretario provinciale, Michele Tarantino, è anche lui un giovane. “Un partito, quindi, a trazione meridionale che ha come obiettivo riprendere la funzione pensante che nel tempo è stata rivestita dai socialisti italiani con intelligenza e lungimiranza”, dichiara Ferraro. “Calato nell’ambito locale questo di essere un laboratorio di teste pensanti è il nostro obiettivo. Nostro perché accanto a me un nutrito gruppo di giovani che formeranno la lista che presenteremo alle prossime comunali”. Bocciata l’Amministrazione Poziello: “Una consiliatura che volge al termine e che non ha prodotto nessun piano strategico per la città. Non si è dato mano al riordino dello strumento urbanistico, si è annichilita la macchina comunale affidando una pletora di incarichi dirigenziali ad un solo uomo di fiducia di Poziello, un elevato numero di consiglieri che non ha mai profferito parola in consiglio comunale perché non aveva nulla da dire ne da offrire alla città ma solo il compito di alzare la mano ad ogni indicazione proveniente dal sindaco, assessori fantasma a stipendio mensile senza nessuna delega. Assenza totale su tematiche quale il lavoro, la sicurezza urbana, l’ambiente”.
Insomma il PSI a Giugliano riparte in modo veramente agguerrito
“Mi ritengo un semplice traghettatore di una antica tradizione verso una nuova attività nell’interesse della città. lo dobbiamo ai tanti compagni che ci hanno preceduto nella gestione della città ma lo dobbiamo ai tanti giovani privati non solo del presente ma anche di ogni prospettiva di futuro. Riteniamo che dobbiamo ricostruire un tavolo delle forze laiche e ambientaliste ed a tale fine inviterò i rappresentati locali di queste forze ad un confronto franco e leale teso a sottrarre le forze minori ma autenticamente democratiche alla egemonia dei grandi partiti o di raggruppamento senza una visione organica della gestione e del futuro della città. Costruire un momento di riflessione comune tra le forze socialiste, verdi, repubblicane, che aiuti a sviluppare un confronto aperto a tutti nell’interesse di Giugliano e della nostra vita futura”.
Ferraro parla anche di quanto accaduto nelle elezioni del 2015, quando il partito si presentò più col proprio simbolo raccogliendo però pochi voti
“Qualche settimana prima delle elezioni amministrative in qualità di segretario della sezione del PSI di Giugliano avevo incontrato il vincitore delle primarie PD, Antonio Poziello, comunicandogli che in analogia con la linea nazionale del partito avremmo affiancato il PD con una nostra lista e con il nostro simbolo. Lista già preparata. Come è noto vi furono attività interne al PD per cui a Poziello fu revocata la candidatura e il circolo commissariato. Poziello creò la sua coalizione e ci invitò a farne parte. Esprimemmo il nostro giudizio politico ritenendo quella nata una “strana coalizione” e decidemmo di restare sulle nostre posizioni. Avevamo fatto il conto senza l’oste: Poziello forte della amicizia e del rapporto di antica militanza in rifondazione comunista con il consigliere regionale Corrado Gabriele e con l’avallo del segretario provinciale Antonio Simeone, riuscì a farci privare del simbolo che fu affidato a personaggi sconosciti che non si votarono neppure loro. Con quel gesto Poziello ed i suoi complici offesero decenni di storia socialista a Giugliano, una storia passata attraverso personalità come Raffaele di Nardo, Franco Pianese, Esterino Mallardo. La presenza socialista con i tre rappresentanti nella lista del PD diede, di contro, il risultato giusto: quasi 800 preferenze”.
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