Il clan Contini aveva la Spagna come meta preferita per riciclare i capitali sporchi. Il retroscena emerge dall’inchiesta che lo scorso mese ha azzerato l’Alleanza di Secondigliano. Nel mirino degli inquirenti diverse attività commerciali aperte dai prestanome della cosca, tra cui un ristorante: “C’è un imprenditore che, seppur non intraneo al clan CONTINI, ne utilizza i capitali mafiosi per sostenere la propria attività imprenditoriale, assicurando poi al clan parte dei profitti. Si tratta dunque di uno dei tanto imprenditori e commercianti che impiegano e reimpiegano i capitali di provenienza illecita del sodalizio, per “ripulirli” e allo stesso tempo implementarne le ricchezze
E’ titolare e gestore del ristorante “L’ELEPHANT” ubicato in San Rafael De Sa Creu di Ibiza; al riguardo si cita la telefonata intercettata alle ore 20.11 del 14 settembre 2014’938: Nel discutere con un soggetto al momento non compiutamente identificato, affermava di essere il proprietario del ristorante “L’ELEPHANT” di Ibiza.
Dalle risultanze dell’attività investigativa, emergeva come l’imprenditore fosse il destinatario di capitali accumulati illecitamente dal clan CONTINI ed in particolare da BOSTI Ettore: il BOSTI, in più occasioni, aveva affidato dei soldi all’imprenditore il quale li aveva investiti nel ristorante di Ibiza. Ovviamente l’imprenditore doveva garantire, a cadenza prestabilita, parte degli incassi al giovane boss.
Il flusso di denaro tra i due avveniva attraverso i servizi offerti dalla Western Union e con l’utilizzo di prestanome”