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Guarino e Liccardo contro Poziello solo per soldi, la DDA: “Non divideva con loro le mazzette”

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I rapporti tra politica locale ed esponenti apicali del clan Mallardo tra il 2015 e 2020 (durante Amministrazione Poziello) sono al centro dell’ultima indagine della DDA. Tra le varie conversazioni rilevanti, ci sono quelle intercettate attraverso il captatore informatico installato sul cellulare di Andrea Abbate, figura dell’inchiesta, considerato il mediatore tra il boss Mimì ‘o pesante ed alcuni esponenti della classe politica. Ad esempio il 17 gennaio 202 viene registrato un incontro tra Pirozzi Domenico ed i due ex consiglieri di maggioranza Andrea Guarino e Paolo Liccardo, entrambi arrestati. I due politici avrebbero incontrato anche altri esponenti di spicco della cosca giuglianese.

Le conversazioni riguardavano in particolare la lamentela dei due consiglieri comunali circa la gestione dell’attività amministrativa da parte dell’allora sindaco Poziello, accusato di non suddividere equamente il denaro ottenuto mediante ripetuti atti corruttivi, e la conseguente possibilità di far venir meno la fiducia alla sua giunta al fine di giungere allo scioglimento anticipato dell’amministrazione comunale, cosa che poi effettivamente è avvenuta.

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Dopo la sfiducia emergoono intercettazioni ambientali dove emerge l’appoggio del boss Pirozzi alla campagna elettorale di Poziello in cambio di una somma di denaro da destinare alla cassa comune dell’organizzazione, nonché in cambio della promessa da parte di Poziello di altre utilità in favore del clan, consistite nella gestione clientelare dell’amministrazione comunale di Giugliano adottando atti amministrativi rispondenti agli interessi economici del clan.

 

 

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