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venerdì, Aprile 26, 2024
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Hashish e telefonini sequestrati nel carcere di Secondigliano, blitz della penitenziaria

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Una raffica di controlli è stata condotta dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Secondigliano.  A dare la notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria per voce del segretario generale Donato Capece. Durante un’articolata indagine portata avanti dai poliziotti penitenziari, condotta dal Comandante di Reparto, agenti agenti hanno sequestrato nel Reparto Ionio “Alta sicurezza” 50 grammi di hashish, 4 telefoni e 1 microcellulare. La sostanza molto probabilmente era destinata al traffico interno che sicuramente avrebbe permesso di ricavare i dovuti introiti ben più sostanziosi rispetto al mercato esterno.

“Plauso giunge dal SAPPE che elogia il personale di Polizia Penitenziaria che con grande professionalità, nonostante la grave carenza e le difficili condizioni di lavoro, ha stroncato questa attività illecita all’interno del penitenziario napoletano”, sostiene Capece.

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IL TOUR PER LE CARCERI

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece è atteso in Campania per un nuovo tour di visite nei penitenziari regionali, che partirà il prossimo 19 giugno, portando il suo apprezzamento e supporto ai poliziotti che quotidianamente, trovandosi in prima linea, garantiscono l’ordine e la sicurezza in condizioni drammatiche.

Il SAPPE manifesterà a Napoli, davanti alla sede del Provveditorato regionale, mercoledì 21 giugno: “Il SAPPE torna a denunciare il mancato auspicato miglioramento delle condizioni di lavoro del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso gli istituti penitenziari della regione Campania”, spiega Capece: “istituti nei quali, per la maggior parte, è ormai divenuto letteralmente impossibile lavorare e, per larga parte, sono accomunati dalle seguenti gravissime criticità: una importante carenza di personale; il costante verificarsi di eventi critici, nella maggior parte dei casi aggressioni nei confronti di personale; l’introduzione di oggetti e materiali non consentiti (droga, telefonini; etc.); l’assenza, il più delle volte, di Comandante e Direttore titolari; l’assenza in Reparto di medici ed infermieri a sufficienza e, in caso della necessità di sottoporre i ristretti a cure sanitarie, la discutibile assegnazione di detenuti a nosocomi che sono distanti parecchio distanti dalle carceri di assegnazione”. Per questo il primo Sindacato della Polizia torna a sollecitare un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.

“Saremo in piazza perché ormai il tempo delle interlocuzioni è finito”, denuncia Capece: “in questi ultimi anni ci siamo recati in ogni istituto campano, abbiamo pazientemente ascoltato il personale, abbiamo scritto e riscritto alle varie Autorità competenti, ma ci rendiamo conto che chi di dovere non ha ancora intrapreso le iniziative che abbiamo richiesto e che ci aspettavamo. Il nostro è un atto dovuto alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che in Campania, come in ogni altra parte d’Italia, buttano letteralmente il sangue nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna”.

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